Halloween 2019 sarà ricordato da molti degli appassionati di videogiochi.
Perché? Perché è uscito Luigi’s Mansion 3, il nuovo capitolo di una delle scommesse più peculiari mai fatte da Nintendo, non solamente perché il primo fu uno dei titoli di lancio del celebre Game Cube, presentando un nuova console di Nintendo senza un gioco dedicato a Mario, ma, soprattutto, perché il titolo perpetrava la forte volontà di Hideki Honno di modellare il personaggio di Luigi, per scrollargli
di dosso l’immeritata fama di mero Player 2.
Prima di quel fatidico 2001, difatti, il fratello di Mario non aveva mai avuto la possibilità di mostrare la sua natura, escludendo ovviamente la
terribile parentesi di Mario Is Missing, permettendo quindi a Nintendo di poter caratterizzare Luigi e di renderlo un personaggio analogo al Paperino Disney… meno eroe e tanto umano. Un’icona nella quale i giocatori potessero immedesimarsi attraverso la naturalezza con cui si trovava ad affrontare situazioni che lo spavaldo Mario avrebbe superato senza problemi.
Essendo stato invitato a godere di un soggiorno esclusivo all’hotel Miramostri, Luigi e metà degli abitanti del Regno dei Funghi, finiscono in una trappola architettata dalla spietata Malberta Crisantemi. Durante la prima notte nell’albergo di lusso, infatti, Mario, Peach e i poveri Toad vengono catturati dalla malefica proprietaria dell’hotel, lasciando il povero Luigi solo, indifeso
e in balia dei fantasmi che infestano le stanze dell’albergo. Senza anticiparvi ulteriori particolari della trama di Luigi’s Mansion 3, possiamo dirvi che la narrazione, nella sua semplicità, riesce a rivelarsi coerente ed a giustificare l’inserimento di tutti i personaggi visti nei precedenti capitoli della saga.
L’escamotage di utilizzare un intero albergo infestato, inoltre, ha permesso agli sviluppatori di Luigi’s Mansion 3 di sbizzarrirsi, letteralmente, per quanto riguarda il level design, trasformando ognuno dei piani presenti nell’hotel in un micro-mondo tematico caratterizzato in maniera ben definita. Che si tratti di un set cinematografico, di un museo ricolmo di fossili o di una piramide egizia (si avete capito bene), ognuno dei livelli in cui, idealmente, viene suddivisa la progressione del titolo, offre soluzioni di level design intelligenti, sempre varie e ricche di personalità.
La differenziazione dei vari piani dell’hotel Miramostri può essere paragonata ai vari mondi tipici delle produzioni Mariesche, con il canonico boss di fine area che custodire l’oggetto chiave per proseguire nell’avventura. In egual misura, le varie stanze possono essere paragonate a microlivelli ricolmi di elementi interattivi che vi porteranno a sezionare e aspirare ogni loro angolo, alla ricerca dei vari collezionabili presenti nel gioco. Il focus, quindi, ritorna imponente sull’esplorazione ma, a differenza del primo titolo della serie, ogni piano che andremo a sbloccare durante l’avventura rimarrà liberamente visitabile in ogni momento dell’avventura, permettendo un backtracking che, seppur non sempre riuscitissimo in termini di puro intrattenimento, vi permetterà di girovagare all’interno dell’hotel Miramostri per scoprirne i molteplici segreti.
Per quanto riguarda gli scontri con i fantasmi, sono stati rivisti completamente, in maniera tale da distaccarsi dall’effetto battlegrounds del precedente capitolo e rendere ogni battaglia maggiormente ragionata, posizionata in momenti ben specifici e meno confusionaria rispetto al passato. Questo non vuol dire che ci siano pochi momenti votati all’azione, sia chiaro, ma semplicemente che Luigi’s Mansion 3 riesce a raggiungere un equilibrio fra le varie meccaniche di gioco che lo rendono il capitolo maggiormente bilanciato e vario della saga.
Anche gli scontri con i boss sono stati completamente rivisti, sia in termini di quantità che a livello qualitativo, offrendo battaglie votate allo studio dei pattern nemici, alla rapidità d’azione e alla conoscenza dell’ambiente circostante, alla ricerca di una maniera per infrangere le difese nemiche.
Luigi’s Mansion 3 offre un numero consistente di meccaniche di gioco inedite, tutte inserite in maniera talmente naturale da sembrare parte di un gameplay oramai consolidato negli anni. Oltre alle classiche manovre di aspirazione e spostamento d’aria, il nuovo Poltergust G-0M dispone di una ventosa in grado di aderire alle pareti lisce per poter lanciare oggetti di piccole e medie dimensioni, rimuovere gli scudi che proteggono gli avversari dai fasci di luce e interagire con gli ambienti in maniera intelligente e stimolante.
L’aspirapolvere del Dottor Strambic può anche sparare un flusso d’aria concentrato verso il basso, permettendo a Luigi di saltare sul posto e di evitare determinati attacchi nemici o raggiungere zone altrimenti inaccessibili.
Un giocone che tutti gli appassionati del mondo colorato Nintendo non devono assolutamente lasciarsi sfuggire, anzi, va custodito con tutte le reverenze del caso per far si che non prenda polvere e venga esposto come reliquia.