James Wan è tornato alla regia di un film horror e questa volta si discosta dai suoi film precedenti, Malignant è un film che vi sorprenderà a prescindere dal gradimento.
Trama: in Malignant vediamo la protagonista Madison tormentata da visioni scioccanti di orribili omicidi, quanto c’è di reale?
Con Malignant, James Wan torna al genere che più lo ha reso celebre anche grazie al successo di Saw – L”enigmista nel 2004. Realizzava in seguito altri horror molto apprezzati, come i primi due capitoli rispettivamente di Insidious e The Conjuring, iniziando così la saga horror con gli incassi più alti di sempre. Gli altri film di questo Universo Conjuring non sono diretti da lui, ed è innegabile una differenza a livello qualitativo.
Con James Wan alla regia si vede la differenza
Malignant parte da un soggetto di James Wan e Ingrid Bisu, poi sceneggiato da Akela Cooper. Ne viene fuori un folle horror scioccante e a tratti anche divertente, nonostante il suo approccio classico riesce a sorprendere fino alla fine, concentrandosi più sui dettagli e la messa in scena. Un film chiaramente realizzato da un grandissimo fan del genere e destinato ai veri i fan dell’horror, Malignant riesce ad essere anche un bellissimo omaggio moderno al thriller-horror anni ’70-80, spietatamente stravagante e terribilmente divertente.
James Wan si era preso una piccola pausa dal genere horror con Fast & Furious 7 (2015) e Aquaman (2018), ma aveva già l’idea pronta per tornare ad un progetto più personale, e osare qualcosa in più dopo aver guadagnato soldi e fama.
“Malignant è il mio film più violento, quindi mi rendo conto che spiazzerò quelli che amano i miei film meno cruenti. Ma quello non era il film che volevo fare, ho già fatto quel tipo di horror, ho fatto The Conjuring, ho fatto Insidious, e non volevo ripetermi. Volevo fare qualcosa che non fosse solo un horror spaventoso, ma allo stesso tempo scioccante e viscerale. Infatti in questo film ho deciso di concentrami soprattutto sul come mostrarlo. Sento che molti lo troveranno eccessivo mentre altri lo accetteranno.”
James Wan
Un film che dividerà il pubblico
In Malignant il regista prende gli ingredienti di base del genere per creare una sorta di rivisitazione moderna, e lo fa senza mai scendere a compromessi con una struttura classica. Ritroviamo infatti molti cliché che caratterizzavano soprattutto il thriller-horror del passato, e Wan si diverte a giocarci senza prendersi troppo sul serio. Molto interessante anche l’uso della colonna sonora che mescola temi musicali classici alla Psycho con cover di canzoni rock come Where is my mind?. In Malignant non c’è un banale susseguirsi di jumpscare come in una giostra horror, ogni scena è costruita in funzione del risultato finale e non del singolo momento di terrore.
Malignant, maligno… Un titolo accattivante nella sua semplicità, ma anche molto diretto e viscerale come lo svolgimento del film. Un crescendo sempre più folle e sorprendente, un’assurda miscela di tutti gli ingredienti migliori dei film che hanno segnato questo genere nei decenni passati. James Wan è anche molto attento a costruire i personaggi, con una recitazione sempre impeccabile anche nei momenti più divertenti. In questo film trasforma la protagonista Annabelle Wallis nella sua Daria Nicolodi, con lo stesso fascino un po’ cupo che caratterizzava l’attrice di film come Profondo rosso e Tenebre.
Un trailer in parte ingannevole, non aspettatevi The Conjuring
Non è quel genere di film con una narrazione classica e dove alla fine torna tutto, a farlo probabilmente vi ritrovereste davanti a diverse incongruenze, analizzando il film dopo la visione, ma non è così importante. Malignant funziona soprattutto da un punto di vista visivo e sensoriale, non si prende mai totalmente sul serio e questo per quanto mi riguarda è un grande pregio. In alcune scene ricorre ad una leggerezza che si trovava in film come Scream, facendoci emptaizzare in pochissimo tempo anche con personaggi secondari come i due poliziotti.
Wan continua a distinguersi per la sua attenzione ai dettagli, con il suo stile sempre saturo fra eccessi voluti e virtuosismi mai troppo compiaciuti. Il suo talento sta proprio qui, usare un linguaggio sovrabbondante senza mai farlo diventare un difetto, in quanto gli eccessi nel genere horror sono spesso rischiosi, a meno che non si stia realizzando una horror-comedy. Insomma, non è assolutamente semplice mescolare momenti di azione e divertimento con altri più seriosi. Un altro grande pregio di questo film è quello di riuscire a realizzare un film appetibile anche a fan più esigenti restando comunque nel mainstream. E bisogna dirlo, a fare questo ci riescono in pochi, prenderei come esempio negativo il terzo capitolo di The Conjuring.
In conclusione
Personalmente mi è piaciuto più degli altri film del regista, proprio perché qui ha saputo osare di più, realizzando qualcosa che non lascia indifferenti ed è veramente difficile da dimenticare. Molto interessante anche come rivisitazione del genere thriller-horror del passato, ci ho visto molto Dario Argento e Mario Bava senza quel citazionismo scontato che ormai stanca anche i nostalgici. Come ho già detto è un film divisivo, i fan dell’horror paranormale classico e lineare potrebbero non amarlo molto, dipende anche quanto sarete disposti ad accettare lo svolgimento senza pretendere che tutto sia razionalizzato.
Malignant è un horror visivamente notevole e sorprendente, si rivolge principalmente ai veri fan del genere, una follia violenta che si dispiega senza freni, un film da vedere assolutamente in sala.
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