E’ un film che ha un lavoro preciso e suggestivo, una narrazione mai banale, di esempio a tanti prodotti successivi.
Se si pensa al personaggio di Hannibal Lecter non si può non pensare alle splendide interpretazioni di Anthony Hopkins ne “Il silenzio degli innocenti“, “Hannibal” e “Red Dragon“. Non tutti però sanno che la figura del noto serial killer ossessionato dalla antropofagia, protagonista di una serie di romanzi dello scrittore Thomas Harris, è stata interpretata precedentemente sul grande schermo, col cognome cambiato in Lecktor, da Brian Cox in “Manhunter – Frammenti di un omicidio“, film del 1986 diretto da Micheal Mann, di cui Red Dragon è il remake. Datati successivamente sono “Hannibal Lecter – Le origini del male”, del 2007, recitato dal giovane Gaspard Ulliel, in cui si affronta l’adolescenza del giovane cannibale e la serie tv con Mads Nikkelsen, “Hannibal“, un prequel contemporaneo in cui i fatti le ambientazioni e i personaggi corrispondono però in maniera minima rispetto ai romanzi.
La storia di “Manhunter – Frammenti di un omicidio“ si incentra su Will Graham, un’agente andato in pensione anticipata in seguito al tentativo di arresto e all’aggressione di Lecktor, medico psichiatra e criminologo cannibale tra i più esperti. Per catturare un nuovo pericoloso serial killer, soprannominato “tooth fair“, fata dei denti o meglio dente di fata, Will che è solito immedesimarsi nella parte dell’assassino per tracciarne profilo ed entrarne in contatto, chiederà l’ausilio di Lecktor, che però aiutandolo metterà in serio rischio la famiglia dell’agente. Il killer invidia le famiglie felici, è incapace di relazioni sociali e ha già sterminato due famiglie durante le notti di luna piena quando si prepara ad un nuovo omicidio.
Il primo adattamento de “Il delitto della terza luna” non ha originariamente avuto il successo che meritava. Recuperato da molti dopo l’uscita del suo remake, rispetto a questo si differenzia in maniera esponenziale per una regia ed una fotografia magistrali. Se la prima è caratterizzata da lenti piani sequenza con movimento orizzontale e da inquadrature frontali con un lento zoom, la seconda vede la mano di Dante Spinotti nei colori accesi e brillanti che sono alla base delle intense atmosfere glaciali ed inquietanti presenti e curate del film.
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Con le scenografie sontuose di Mel Bourne, una musica incalzante e originale, martellante, funzionale alla narrazione e un cast ai tempi non notissimo ma che avrà successo in futuro si rende il lavoro ben riuscito e si porta lo spettatore dentro l’azione. Brian Cox si distingue attraverso un’interpretazione più leggera e controllata dello psicopatico Lecter. Di grande impatto la recitazione di William Petersen, il noto Gil Grisson di “C.S.I – scena del crimine“, al suo secondo lungometraggio con Mann dopo “Strade violente“ del 1981.
Cineasta eclettico e innovativo, Micheal Mann è anche sceneggiatore, produttore ed è considerato uno dei maestri del cinema d’azione. Oltre che a “Manhunter – Frammenti di un omicidio”, tanti saranno i suoi successi. Di lui si ricordano con estremo piacere la serie tv “Miami-Vice“ e i film “L’ultimo dei Mohicani“, “Insider- Dietro La verità“, “Alì“, “Nemico Pubblico“ e infine “Heat La sfida“, in cui contemporaneamente sulla scena ci saranno per la prima volta Al Pacino e Robert De Niro.