Da giovedì 21 è disponibile nelle sale cinematografiche May December pellicola di Todd Haynes sceneggiata da Samy Burch e Alex Mechanick e candidata agli Oscar come migliore sceneggiatura originale (premio poi vinto da Anatomia di una Caduta).
“May December” è liberamente ispirata alla vicenda di Mary Kay Letourneau, insegnante nota alla cronaca statunitense per l’adescamento del suo allora alunno Vili Fualaau, dodicenne all’epoca dei fatti e in seguito divenuto suo marito
Il film segue la storia di Elizabeth Berry un’attrice, interpretata da Natalie Portman, che si immerge nella vita della famiglia Yoo per prepararsi al ruolo della moglie in un prossimo film basato sulla loro storia. La trama si svolge nell’anno in cui il marito della famiglia, Joe (Charles Melton), raggiunge l’età che la moglie Gracie (Julienne Moore) aveva quando rimase incinta per la prima volta, mentre i loro figli sono ormai adolescenti. Il film prende alcune libertà creative, come ambientare l’incontro della coppia in un negozio di animali anziché a scuola, e includere tre figli anziché due. L’accento della narrazione è posto sul rapporto tra l’attrice e la donna che deve interpretare, evidenziando come la presenza invadente dell’attrice faccia emergere questioni irrisolte all’interno della famiglia.
May December è un film turbante, una pellicola che va ad osservare un rapporto d’abuso lasciando la libertà allo spettatore di interpretare eventi e comportamento dei personaggi.
Il dubbio
Julienne Moore e Natalie Portman danno l’ennesima prova di un immenso talento mostrando un rapporto di rivalità ma allo stesso tempo quasi di simbiosi che si viene a creare tra i loro personaggi.
Elizabeth mano a mano che passa il tempo con la famiglia si cala sempre di più nel “personaggio” che deve interpretare ovvero Gracie, tanto che nella scena di saluto tra le due queste sono vestite in maniera identica.
Una costante del film è la sensazione di dubbio. Il dubbio su dove inizia e dove finisce la preparazione attoriale di Elizabeth, si sta solo preparando o si è calata troppo nella parte e si sta trasformando? Gracie è malata? è una vittima anch’essa di un sistema che ha fallito? Oppure è conscia dell’abuso da lei perpetrato?
Anche sul personaggio di Joe (Charles Melton) è stato fatto un lavoro eccelso. All’inizio sembrava sicuro ma non appena si va a indagare meglio nelle dinamiche familiari si notano comportamenti di estrema fragilità e fanciullezza, un 36 enne ancora bambino a cui fu strappata l’infanzia. Di chi è la colpa? Di Gracie? Del sistema?
Il film vuole mostrare che le cose non sono o bianche o nere ma che ci sono tante sfumature. Sarebbe forse più facile riuscire a vivere in un mondo in cui le risposte per quanto terrificanti siano semplici ma queste non lo sono. Tante sfumature di un fatto agghiacciante e inquietante
May December grazie alle magnifiche prove attoriali conquista e inquieta lo spettatore per quasi due ore. Una pellicola ricca di dilemmi morali. Da vedere assolutamente
LEGGI QUI–> Xavier Dolan compie 35 anni: tra successi, un flop e l’addio al cinema