Ryan Murphy torna al True Crime con la seconda stagione di Monster, serie antologica dedicata agli assassini più efferati. Dopo il successo del primo capitolo dedicato a Jeffrey Dahmer, interpretato da un incredibile Evan Peters, Netflix ha rilasciato il 19 settembre i nove nuovissimi episodi dedicati alla storia di Lyle ed Erik Menendez, coppia di fratelli saliti alla ribalta della cronaca nera all’inizio degli anni novanta, condannati all’ergastolo per l’omicidio dei propri genitori.

Il regista, co-ideatore della serie insieme a Ian Brennan, ha dichiarato di aver scelto il cast con un occhio di riguardo alla somiglianza dei protagonisti della vicenda reale, senza però rinunciare a nomi piuttosto celebri. Nel cast troviamo infatti Javier Bardem, nel ruolo del capofamiglia Josè Menendez e Chloë Sevigny nel ruolo della signora Kitty Menendez. I due fratelli sono interpretati invece dai bravissimi Nicholas Chavez e Cooper Koch nei rispettivi ruoli di Lyle e Erik.

gli attori nella serie Netflix
la vera famiglia Menendez

La storia.

20 agosto 1989. I due coniugi Menendez vengono trovati morti nel salotto della loro casa a Beverly Hills. I volti e i corpi sfigurati da diversi colpi di fucile da caccia. A dare l’ allarme i figli rientrati in casa dopo un’uscita serale. Si sospetta un regolamento di colpi mafioso, pista suggerita dagli stessi fratelli Menendez, i quali nel corso del tempo ereditano il patrimonio dei genitori. Gli stessi verranno però in seguito arrestati e condannati per l’omicidio dei genitori. Durante il processo la difesa punterà sugli abusi che i due fratelli sostengono di aver subìto da parte del padre.

Murphy ci proietta da subito nella vita, solamente in apparenza perfetta, della famiglia Menendez, scavando poi piano piano a fondo nella realtà della routine quotidiana. Un padre esigente, marziale e abusante, una madre alcolizzata e psicologicamente dipendente dal marito ed i due fratelli con evidenti disturbi comportamentali dovuti al modo in cui sono cresciuti.

“Ogni episodio sposta in una certa misura il punto di vista, chiedendo agli spettatori di prendere una decisione su ciò che è realmente accaduto” ha dichiarato Murphy

ed in effetti il regista è molto bravo a cambiare dinamica e messa in scena a seconda del protagonista e di chi “guida” la puntata. Gli episodi raccontano i fatti per come si sono svolti, aggiungendo anche qualche speculazione su un (mai provato) rapporto incestuoso tra fratelli, cosa che tra l’altro ha fatto infuriare i veri Menendez che, dal carcere, hanno guardato la serie che li riguarda. Tuttavia non fornisce risposte chiare, lasciando allo spettatore la libertà di credere o meno alle accuse di Erik e Lyle nei confronti dei genitori.

L’ episodio 5

Sebbene tutti gli episodi durino tra i 50 e i 65 minuti l’uno, l’ episodio 5 fa eccezione e si distingue, non solo per la durata ridotta di 36 minuti, ma soprattutto per il modo in cui è stato girato e per l’intensa e disturbante carica emotiva che trasmette. L’episodio è composto da una sola scena e due attori, Cooper Koch (Erik) e Ari Graynor, che interpreta il suo avvocato difensore. Una sola ambientazione, la stanza dei colloqui. La particolarità è l’unico, lunghissimo, piano sequenza ininterrotto che, partendo alle spalle dell’attrice, è fisso sul volto del protagonista Erik Menendez. Durante un lento, lentissimo zoom il ragazzo racconterà, con dovizia di particolari, tutti gli abusi subìti dal padre sin da quando era bambino. 35 minuti in cui l’inquadratura si stringe inesorabilmente sul viso dell’attore, mentre i dettagli raccontati si fanno via via più disturbanti, quasi Murphy volesse farci entrare dentro la mente del personaggio per portarci a capire cosa lo ha spinto all’omicidio dei suoi genitori.
Un episodio davvero particolare e intimo, anche difficile da sopportare per alcuni versi, e che va assolutamente sottolineato per la bravura di Cooper Koch in questo ruolo controverso e difficile.

Conseguenze

Come ormai ben sappiamo spesso le serie tv che affrontano storie reali hanno poi conseguenze sui reali protagonisti. Abbiamo assistito alle polemiche post Baby Reindeer, ed anche Monster ovviamente non fa eccezione. Dal carcere Erik e Lyle non hanno mancato di dire la loro sulla rappresentazione di una loro presunta relazione omoerotica ed incestuosa. Punto di vista che Murphy ha voluto inserire poichè sostenuto da Dominick Dunne reporter che seguì il processo Menendez (nella serie interpretato da Nathan Lane). Tuttavia la scena della serie che mostra i fratelli che fanno la doccia insieme non è stata, come facile immaginare, ben accolta dai diretti interessati.

Non è tutto, a quanto pare vi sono nuove prove presentate in tribunale che hanno portato alla scelta di riesaminare il caso. La nuova udienza è fissata per il prossimo novembre e potrebbe anche portare ad un rilascio di Erik e Lyle. Tra le prove presentate dai loro avvocati ci sono alcune fotografie ed una lettera scritta da Erik. Ciò proverebbe gli abusi, sia psicologici che sessuali, che egli sostiene di aver subito da parte del padre.

A tal proposito Ryan Murphy ha dichiarato che sarebbe interessato ad espandere la serie aggiungendo uno o due episodi per raccontare le nuove udienze, a patto che i due attori protagonisti accettino di rivestire nuovamente i panni dei fratelli Menendez.
Il regista si è anche detto convinto che la serie abbia smosso il “tribunale dell’opinione pubblica” e che i due potrebbero essere rilasciati proprio grazie al prossimo riesame.

“In sostanza abbiamo dato loro una piattaforma. Penso che possano uscire di prigione per Natale. Ci credo davvero” Ha dichiarato durante un’ intervista a Variety.

Per quanto riguarda il futuro della serie sappiamo per certo che la prossima stagione di sarà incentrata su uno dei serial killer più famoso di sempre: Ed Gein. Il folle che ha ispirato innumerevoli film horror e personaggi del calibro di Leatherface sarà interpretato da Charlie Hunnam.

Un’ottima stagione che riconferma come il livello qualitativo resti molto alto. Se così sarà anche in futuro, non ci resta che augurarci altre mille stagioni di Monster

Classificazione: 4 su 5.