Dopo due anni di attesa e infiniti rinvii, Morbius approda nelle sale cinematografiche. Il film, girato tra gennaio e marzo 2019 a Londra ma ambientato tra Costa Rica e New York, è diretto da Daniel Espinosa (Life – Non oltrepassare il limite; Safe House – Nessuno è al sicuro) e distribuito da Sony Pictures e Marvel.
Protagonista della vicenda il premio Oscar Jared Leto affiancato da Adria Arjona, Jared Harris, Matt Smith, Al Madrigal e Tyrese Gibson.
La trama
Michael Morbius è un biochimico affetto da una rara e severa malattia del sangue, che dopo aver tentato ogni possibile esperimento alla ricerca di una cura, sembra aver finalmente trovato il rimedio perfetto. Tuttavia dovrà fare i conti con un effetto collaterale irreversibile e piuttosto inquietante: la sete insaziabile di sangue umano. Oltre a questo, acquisisce altre capacità, come l’ecolocalizzazione (utilizzata dai pipistrelli per individuare le prede), forza sovraumana, agilità, sensi ipersviluppati. Morbius si troverà così a dover convivere con una creatura dall’istinto primordiale, che purtroppo non riuscirà totalmente a controllare.
Malattia e cura: oltre i confini della scienza
“Fin dove possiamo spingerci per riparare qualcosa di rotto?” – “Finché il rimedio non è peggio della malattia”.
Questo scambio di battute nel primo trailer del film tra Morbius e il suo mentore Nicolas (Jared Harris), credo sia il mezzo migliore per descrivere uno dei temi principali della vicenda, ovvero il contrasto tra malattia e cura. Spinto dalla sua caparbietà e sfruttando appieno le sue competenze scientifiche, Morbius progetta un sangue artificiale a base di DNA di pipistrello vampiro, testandolo in un primo momento su cavie da laboratorio. Quando un giorno uno dei numerosi test finalmente ha esito positivo, decide di farsi iniettare la soluzione dalla collega e dottoressa Martine Bancroft (Adria Arjona). Ciò che segue lo porrà di fronte a una decisione: vivere nutrendosi di sangue umano o lasciarsi andare al proprio destino.
Il motivo dello scienziato che fa esperimenti per poi andare incontro ad un destino fatale, è ricorrente in diverse pellicole horror sci-fi, come il classico Universal, L’uomo invisibile (1933). In Morbius ciò è rappresentato molto bene, ma non ha avuto l’approfondimento che meritava, poiché le sequenze iniziali del film sono state tagliate drasticamente e il ritmo della narrazione si presenta molto accelerato. Quindi da questo punto di vista la post-produzione arranca. Sarebbe stato meglio vedere una trasformazione più graduale e meno immediata, e soprattutto si sarebbe dovuto approfondire molto di più il lato introspettivo del personaggio di Morbius. In ogni caso, Jared Leto ha saputo far diventare una parte di sé questo antieroe, regalando una performance che coinvolge lo spettatore fino all’ultima inquadratura. Da premiare senza dubbio anche l’interpretazione di Adria Arjona che ha portato sul grande schermo un personaggio influente e memorabile.
Morbius come Dr. Jekyll e Mr. Hyde: il bene trionferà sul male o viceversa?
“Sei qui per guarire il mondo o per distruggerlo?”
Con questa citazione tratta dal trailer finale della pellicola, approfondiamo ora uno dei temi di base nell’ambito del cinema horror: il bene contro il male.
Nel film in questione, la tematica parte innanzitutto dal protagonista, che, come spiegato in precedenza, si trova a dover equilibrare la parte umana e quella vampiresca. Quindi come il Dr. Jekyll fa i conti con un diabolico Mr. Hyde, anche Michael Morbius è di fronte ad un analogo destino. Avendo ormai scatenato qualcosa di irreparabile, lo scienziato capisce ogni giorno che passa che non può fare a meno di assumere sangue umano e la sua astinenza si fa sempre più acuta. Ed è in questo frangente che possiamo parlare di CGI; le scene di trasformazione da uomo a vampiro appaiono davvero realistiche, soprattutto per quanto riguarda le sequenze di inquadratura del volto e dei dettagli delle mani. Genericamente parlando, gli effetti speciali sono quindi molto buoni e ben progettati. Del resto in un film di questo tipo, un trucco eseguito direttamente sul corpo dell’attore sarebbe stato fuorviante e anche piuttosto laborioso.
Ad ogni modo, Morbius viene definito antieroe per due ragioni: lo è in quanto è in parte buono e in parte cattivo, e lo è in quanto cercherà di salvare la città di New York dalla malvagità e dalle zanne del migliore amico Milo. Affetto anch’esso dalla stessa malattia di Michael, ruba un campione del sangue artificiale progettato in laboratorio e lo assume. Da questo momento diventerà una minaccia per chiunque, anche per Morbius stesso, che cercherà in ogni modo di fermarlo.
Conclusioni
Nel complesso, Morbius è un film avvincente con un cast che regala ottime performance senza ombra di dubbio. La colonna sonora si incastra perfettamente nell’insieme e la fotografia rispecchia l’atmosfera dark che viene illustrata. Da non sottovalutare, inoltre, la presenza della giusta quantità d’azione che mantiene lo spettatore interessato alla vicenda. La prima parte del film è sicuramente quella strutturata meglio, mentre la seconda sembra che non segua uno schema preciso. Tuttavia ci sono alcune lacune nel montaggio e per quanto riguarda i dialoghi, si presentano a tratti piuttosto banali. Infine, non lo paragonerei ai film di Venom in quanto mi sembra distante sotto molti aspetti.
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