Da cinquant’anni la figura del mostro di Firenze aleggia come una maledizione sopra la coscienza di un paese che nel frattempo è andato avanti, tra la speranza che il caso fosse risolto e la sensazione ogni anno più forte che buona parte della verità non sia mai venuta fuori.
E poi arriva Nessuno – voci nella storia del mostro di Firenze, libro di Eugenio Nocciolini ed Edoardo Orlandi con il quale gli autori dell’omonimo e celebre podcast ci prendono per mano e ci riportano nei luoghi di una memoria sempre più lontana ma al contempo dolorosa. Nessuno decide di ricordarci cos’è stata la vicenda del mostro, ma lo fa in maniera atipica, lontana dal clamore e dal sensazionalismo voyeuristico di chi segue il true crime definendosi mostrologo con una punta di autocompiacimento.
Nessuno, al contrario, si sofferma sui delitti giusto il tempo necessario per aprirci uno spiraglio sulle vite delle persone che sono state travolte dalla follia omicida del mostro. Con qualche elemento di finzione, propedeutico all’intreccio narrativo, gli autori ci fanno entrare nei pensieri, nelle speranze e negli amori interrotti delle giovani vittime. Vite strappate dall’amore dei loro cari che ancora oggi non hanno un motivo certo per tanta disperazione.
Nessuno è un libro ben scritto, che usa la cronaca per aprire alla riflessione su quanto questo fatto di sangue abbia cambiato percezioni ed abitudini di un paese intero, dando voce ai veri protagonisti, giovani che volevano solo essere liberi in un paese troppo “vecchio” per il loro amore.
Un racconto di libertà che per una volta, fortunatamente, ha la forza di scostare l’ingombrante figura del mostro fuori dall’obbiettivo.