Nocturne (arrivato in Italia come ‘Notturno’) è il nuovo film prodotto dalla Blumhouse Television. Distribuito su Amazon Prime Video dal 13 ottobre 2020, si aggiunge ai titoli del progetto Welcome to the Blumhouse e rappresenta un grande esordio alla regia per Zu Quirke.
Che cosa sei disposto a perdere?
La giovane musicista Juliet (Sydney Sweeney) non ne può più di sottostare all’ombra di sua sorella Vivian (Madison Iseman). Entrambe suonano il pianoforte dall’età infantile, ma quest’ultima è l’unica che riesce a stare sotto ai riflettori. Nonostante gli sforzi e i sacrifici – che la privano dei divertimenti tipici dell’adolescenza – Juliet non riesce a raggiungere lo stesso livello di competenza di Vivian. Per essere riconosciuta come una pianista formidabile, sarebbe capace di vendere l’anima al diavolo. Ed è proprio quello che farà.
Nocturne: le difficoltà nel mondo musicale
Nocturne immerge lo spettatore nel mondo della musica. Gli permette di conoscere l’ambiente delle grandi scuole musicali in cui la dedizione allo studio, per gli allievi, molto spesso rasenta l’abnegazione. Tra le stanze grigie dall’accademia frequentata da Juliet e Vivian non c’è spazio per ripensamenti o frivolezza: tutti si impegnano, dando il meglio di loro stessi, per conseguire dei risultati perfetti. Il desiderio dei diplomandi è quello di entrare alla Juilliard, definita nel film ‘la migliore accademia d’arte del mondo’. Ma la Juilliard ha una percentuale di ammissione del sei percento. In altre parole, non è semplice entrarci senza l’aiuto del diavolo.
Uno squarcio sul lato oscuro dell’animo umano
Immedesimarsi nel ruolo di Sidney Sweeney risulta facile e spontaneo. Per quanto arduo da ammettere, tutti hanno provato invidia almeno una volta nella vita. Il personaggio di Juliet, dapprima remissivo e rassegnato, imparerà a reagire nei confronti di ciò che la rende infelice. Pian piano diventerà provocatorio e lo spettatore accrescerà dentro se stesso un senso di soddisfazione: l’ascesa di una fanciulla nei cui riguardi si è nutrita pena, non può che provocare appagamento. Prima di accorgersene, ci si ritroverà a tifare per il male. Si direbbe, quindi, che Nocturne riesca a far leva su sentimenti atavici dell’essere umano, come l’invidia e la voglia di emergere, e li stuzzichi a suo piacimento per rendere la pellicola accattivante.
Il giallo demoniaco in Nocturne
La prima scena davvero inquietante arriva durante lo svolgimento. Ciononostante, Nocturne mantiene una forte tensione fin dall’inizio.
Ad interrompere la staticità data dall’ambientazione sono le scene in cui si manifesta il diavolo. A quel punto i colori freddi lasciano il posto, molto spesso, ad un giallo sgargiante. Le apparizioni trascendono la realtà della protagonista, che quasi ipnotizzata assiste alle visioni diaboliche e, impotente di agire, si lascia trasportare dal fascino del maligno. La raffigurazione di Satana è altresì originale: nel film si palesa soltanto attraverso simboli, colori, luci e specchi. Le fasi della possessione demoniaca, invece, sono state rivisitate: Juliet non sarà vittima della classica infestazione, oppressione e possessione. Compirà un viaggio ambiguo e confusionario, in cui l’orrore si alternerà al piacere, sino a giungere all’estasi… o quasi?
Un dialogo per riflettere
Particolarmente degno di nota è un dialogo tra il professore di Vivian (Ivan Shaw) e i genitori delle giovani musiciste. La discussione si incentra un tema quanto mai attuale: che cos’è la musica oggi e come cambierà in futuro? Le parole dell’insegnante offrono uno spunto di riflessione sulla natura della musica classica. Sono, oltretutto, un inno alla capacità di produrla e alla caparbietà necessaria per non arrendersi difronte allo squallore di certi generi musicali odierni.
“La nostra musica non è semplice. Cominci all’asilo, ci dedichi tutta la tua vita e forse, un giorno, sarai abbastanza bravo da esibirti. E quando vai a vedere un concerto, o un grande solista, il concerto non è solo musica che vedi. È un sacrificio. E sì, viviamo in un mondo in cui le persone preferiscono ascoltare un adolescente che bestemmia al ritmo di una drum-machine. Ma fino a quando qualcuno riuscirà ad apprezzare quel sacrificio, la vera musica sopravvivrà, salvata… da coloro che se la meritano”.
La possessione, nella pellicola di Zu Quirke, è soltanto un espediente per raccontare il disagio di un’adolescente frustrata, le sue aspirazioni e ciò che è disposta a fare per realizzarle.
Non mancano tuttavia divagazioni tipiche dell’età, che si confondono con la ricerca del trascendente, dell’immortalità e della brama di successo. Il tutto si colloca in un contesto rigido, in cui non è ammesso sbagliare e la frustrazione, quando si trasforma in ossessione, può portare davvero a credere di stringere un patto con Lucifero.
Le composizioni di musica classica, come il Trillo del Diavolo e Shin Megami Tensei III, contribuiscono a creare l’atmosfera giusta per la vicenda narrata, dando vita ad un clima di mistero, angoscia ed elevando il conflitto della protagonista ad un livello superiore della coscienza.