Il 14 gennaio 2005 arrivava nelle sale italiane Saw – l’enigmista diretto da James Wan, un regista esordiente che all’epoca non sapeva ancora quanto avrebbe fatto parlare di sé (oppure si, dipende dall’ego, e chi sono io per giudicare l’ego altrui?).
Parliamoci chiaro, parlare di Saw su una pagina di amanti dell’horror è un po’ come voler parlare di Anna Karenina in un club del libro: anche se non tutti l’hanno letto, ne avranno sentito parlare così assiduamente che è come se l’avessero fatto. Per questa ragione oggi non starò qui a elencarvi i motivi per cui, se siete tra i pochissimi che non l’hanno visto, dovete recuperarlo. E sicuramente non starò qui a spiegarvi perché è una brutta idea vedere la saga come l’ho vista io la prima volta (ossia partendo dal terzo, arrivando al secondo e poi al primo per poi riprendere dal quarto… per poi lamentarmi di non aver capito la trama orizzontale). Quindi, oggi ho deciso di portarvi alla scoperta di piccole curiosità sul primo film della fortunata saga. Tenetevi pronti, si comincia tra 3…2…1.
Partiamo dalle questioni finanziarie, sempre le più noiose, ma come vedremo ricorsive. Il film è stato girato con un budget iniziale di poco più di un milione di dollari, arrivando a guadagnarne 13 solo nel primo weekend e 108 complessivamente. Non male per un novellino che all’epoca aveva all’attivo un cortometraggio (prima prova dello stesso Saw) e un solo altro film (Stygian). In effetti, per onestà intellettuale, è giusto sottolineare che alcune case di produzione, come la Dreamworks, avevano effettivamente proposto a Wan e Whannel di finanziare il film, ma i due sapevano che questo li avrebbe, in un qualche modo, portati a dover sottostare alle richieste dei finanziatori a scapito della creatività. Personalmente?! Grazie James e Leigh per non aver ceduto! [1]
Tuttavia, budget contenuti comportano scelte strategiche. Avete presente l’uomo che si vede steso in mezzo al bagno durante tutta la pellicola? Ecco, non potendosi permettere un manichino con le sue fattezze, Wan decise che sarebbe stato l’attore a interpretare il manichino di sè stesso. E a questo punto sono certa che, la prossima volta che vedrete Saw, cercherete di scovarlo mentre respira.
Come potrete immaginare questa non fu l’unica scelta dettata dal budget. Vi ricordate l’amatissimo pupazzo Billy? Munito del suo bellissimo triciclo, Billy è opera delle mani dei due autori che, non potendosi permettere un artigiano, decisero di costruirlo con cartapesta, argilla e palline da pin-pong nere per gli occhi [2].
Lo sapevate che, negli Stati Uniti, Saw uscì il 29 ottobre 2004, esattamente due giorni prima di Halloween? Questa diventò una tradizione che venne riproposta per tutti gli altri capitoli della saga. E questo mi ha portata a domandarmi a cosa sarebbe accaduto se avessero esportato questa tradizione anche qui in Italia. Poi mi sono ricordata di quella volta in cui Mario Giordano ha distrutto delle zucche di Halloween per protesta. E quindi sono giunta alla conclusione che no, probabilmente non avrei voluto vederlo entrare con un triciclo, all’inno di “volete fare un gioco con me?”.
Saw è noto per la crudezza delle sue scene, ma prima di questa lista non pensavo al termine crudo in questa accezione. Vi avviso: se siete vegani, vegetariani o comunque più sensibili di stomaco vi sconsiglio di leggere questa curiosità e passare direttamente a quella successiva. Se siete rimasti con me, beh, vi farà piacere sapere che il low budget porta sempre a dover attivare l’ingegno. Forse ricorderete la scena in cui Amanda cerca la chiave nello stomaco del suo compagno di giochi. Non avendo soldi per poter comprare delle interiora finte, Wan e Whannel decisero di recarsi dal salumiere di quartiere e comprare… interiora di maiale. Lo so, quelle umane sarebbero state più realistiche ma, come sapete, il cannibalismo “è disapprovato in molte società”.
Il primo capitolo di Saw è stato girato in soli 18 giorni. Contando che in 18 giorni, studiando una media di 12 ore al giorno, io sono, forse, in grado di preparare un esame, direi che è strabiliante. Un po’ meno simpatico per gli attori che sono stati sottoposti a una pressione non indifferente, rendendo le loro interpretazioni estremamente realistiche [3].
Infine, una delle domande che mi ha sempre attanagliato la mente sulla saga di Saw è come sia stato possibile immaginare tutte quelle trappole. Ebbene, ora ho finalmente la risposta. Wan e Whannel hanno infatti dichiarato che molte idee derivano da incubi che i due avevano da bambini. Che dire? Essendo una persona che soffre di incubi ricorrenti, direi che adesso ho la certezza di non aver davvero mai capito nulla dalla vita.
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