Eris edizioni è lieta di annunciare la prima uscita della collana di narrativa Atropo del 2023, Palude, il nuovo romanzo di Uduvicio Atanagi, una tra le più originali e visionarie voci della letteratura horror italiana.
Dopo aver pubblicato Lucenti (2018), un piccolo cult di nicchia, Eris presenta Palude, nuovo romanzo dalle atmosfere orrorifiche, in cui l’autore dimostra ancora una volta la sua capacità di abbracciare il genere e portarlo all’estremo per andare oltre il puro intrattenimento affrontando tematiche esistenziali e nichiliste.
Palude è una storia nera e violenta, una favola cupa e asfissiante, un racconto ancestrale di presagi e carne. Palude è un luogo che inghiotte ogni cosa. Palude è un destino già compiuto che continua a ripetersi sempre uguale e da cui i personaggi non possono sottrarsi. Palude è il Male, il potere perpetuo che annienta, l’orrore inevitabile.
A Palude tutto sprofonda nella terra, nel fango, le case, le persone, i loro pensieri. L’acqua, gli stagni, il muschio, penetrano ovunque. I colori della natura hanno una violenza che ferisce: qualcosa di indicibile vibra nel folto degli alberi dei boschi. Il passato è destino e chiama tutti gli abitanti, li trascina a fondo, perché quello che è già accaduto deve continuare a ripetersi all’infinito. Chiama anche Teresio, che
ha il potere di succhiare via il dolore dallo sterno delle persone, e i suoi amici che sono ragazzini come lui. Ancora inconsapevoli, iniziano a percepire il richiamo del loro fato ineluttabile.
E poi tutto intorno a loro e a Palude c’è il potere, in tutta la sua arroganza, il potere di fare male, di schiacciare e annientare, di sfruttare, gli abusi, gli stupri, il male per il male, il potere di uccidere e di essere al di sopra di tutto, il potere di continuare a perpetuare il potere e contaminare tutto, un male che si diffonde come un fluido velenoso in ogni anfratto, in ogni luogo, nel profondo di una terra
dove luce e ombra si confondono e si fondono, all’infinito.
Tra atmosfere orrorifiche e paesaggi rurali dal sapore cittadino sempre desolati, che ricordano film come Non si sevizia un paperino, il lettore è spinto a seguire le vicende insondabili della vita di Teresio, che vive il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, mentre il suo potere di guaritore prende forme spaventose. Pensieri e temi esistenziali accompagnano le scelte del protagonista e dei suoi comprimari nel tentativo tutto umano di poter esercitare la propria autodeterminazione e scegliere la luce. Il bene e il male non hanno confini netti e si mescolano all’interno dei personaggi. Solo il lettore potrà acquisire nella lettura la consapevolezza della natura ambigua e immutabile di Palude, teatro di avvenimenti inquietanti.
Una forte componente esoterica, una ritualità fatta di un costante ritorno; un perpetuo loop fatto di scelte sempre uguali su un terreno lastricato di leggende che ci ricordano che le narrazioni di stampo fantastico possono crescere grazie al ricco patrimonio mitologico locale dal quale Uduvicio Atanagi – uno dei tanti pseudonimi utilizzati dallo sfuggente scrittore – attinge a piene mani.
Il volume è arricchito dalle illustrazioni di Dario Panzeri, d’altra parte non è la prima volta che Uduvicio Atangi collabora con artisti del gruppo di Progetto Stigma, proprio nel 2020 aveva collaborato al graphic novel Le mani di z di Akab.
«Teresio Lucenti è uno spettro e sua sorella una puttana.
Vivono come maiali in quella casa vicino alle fosse. L’ho visto una volta, il ragazzino dico, l’ho visto
camminare con la testa china, aveva i capelli sudici che gli cadevano in faccia, i vestiti rovinati e
terrosi e le unghie nere di fango.»
Palude, Uduvicio Atanagi
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