Il 17 novembre del 1967 uscì nelle sale italiane Per favore, non mordermi sul collo, una deliziosa commistione di orrore gotico e commedia slapstick diretta da Roman Polanski.
Trama
Ambientato in un paesaggio innevato e dall’atmosfera cupa, il film segue il professor Abronsius (Jack MacGowran), un eccentrico esperto di vampiri, e il suo timido assistente Alfred (Roman Polanski), che viaggiano verso un villaggio sperduto per indagare su una presunta infestazione di vampiri. Qui, i due si ritrovano al centro di una serie di eventi grotteschi che culminano nel castello di un enigmatico conte. Lungo il percorso, Alfred si innamora della bella Sarah (Sharon Tate), figlia dell’oste del villaggio, dando alla trama un tocco di romanticismo. Il tutto si sviluppa con un crescendo di situazioni assurde e irresistibilmente comiche.
La decostruzione dell’horror gotico
In Per favore, non mordermi sul collo, Polanski si diverte a decostruire e ridicolizzare i pilastri del genere horror gotico, trasformandoli in strumenti per una commedia intelligente e surreale. Gli elementi tradizionali – il castello lugubre, il villaggio sperduto, i vampiri aristocratici – sono presenti, ma vengono rielaborati in chiave ironica, creando un effetto che oscilla tra il tributo e la caricatura.
Il castello del Conte von Krolock, per esempio, è l’archetipo della dimora del male: oscuro, imponente e labirintico. Tuttavia, l’atmosfera opprimente è costantemente smorzata dalle interazioni comiche tra i personaggi, come il goffo Alfred che si perde nei corridoi o il conte stesso, che non si comporta sempre con la maestosa minacciosità tipica dei vampiri cinematografici. Anche i suoi servitori sono ben lontani dalla sinistra efficienza che ci si aspetterebbe, risultando più comici che terrificanti.
Un altro aspetto parodico evidente è la rappresentazione del professor Abronsius, una versione grottesca degli studiosi razionali che affrontano il sovrannaturale nei classici del genere, come Van Helsing. Abronsius è il ritratto della scienza che sfida l’occulto, ma con un’ironia caustica: maldestro, a tratti ridicolo e spesso incapace di gestire la situazione, finisce per essere più fonte di guai che di soluzioni.
Anche il vampiro stesso, una figura solitamente simbolo di seduzione e potere, viene ridimensionato. Polanski gioca con i luoghi comuni, come l’iconica scena del ballo dei vampiri, trasformandola in una sequenza grottesca e surreale, con un Alfred terrorizzato che cerca di confondersi tra i non morti.
L’aspetto parodico
Il film non si limita a scherzare con i personaggi, ma sovverte anche le dinamiche narrative dell’horror gotico. Dove ci si aspetterebbe un eroe coraggioso, troviamo Alfred, un giovane insicuro e pauroso. Dove ci si aspetterebbe un confronto epico tra bene e male, assistiamo a una serie di gag esilaranti, fraintendimenti e fughe rocambolesche.
Polanski, inoltre, gioca con i tempi comici per enfatizzare la parodia. Scene che, in un film horror tradizionale, culminerebbero in un momento di grande tensione – come l’incontro con il vampiro – vengono invece dilatate o interrotte in modo inaspettato, scivolando nel ridicolo.
Questa demistificazione del genere è tanto più efficace perché il film è visivamente fedele agli standard dell’horror gotico: l’uso magistrale delle luci e delle ombre, gli scenari innevati e l’attenzione ai dettagli architettonici conferiscono al film un’estetica impeccabile. Tuttavia, sotto questa patina visivamente impeccabile, Polanski inserisce un umorismo sagace, rendendo ogni momento un delicato equilibrio tra omaggio e burla.
Il titolo e la distribuzione
Un dettaglio curioso riguarda il titolo: in inglese, il film è noto come The Fearless Vampire Killers, or Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck. Il titolo originale scelto da Polanski era molto più semplice, ma i produttori americani insistettero per aggiungere una frase più lunga e stravagante, nella speranza di attirare più spettatori. Questo cambio non fu particolarmente gradito dal regista, ma contribuì a enfatizzare il tono ironico del film.
L’incontro tra Roman Polanski e Sharon Tate
Infine, una delle curiosità più celebri riguarda la relazione tra Roman Polanski e Sharon Tate, nata proprio sul set del film. Tate, allora agli inizi della sua carriera, interpretava Sarah, la ragazza di cui Alfred si innamora. Il regista rimase colpito dal suo talento e dalla sua bellezza naturale, tanto che decise di darle il ruolo, che inizialmente era stato pensato per un’altra attrice. La loro collaborazione sul set si trasformò presto in una storia d’amore, culminata nel matrimonio nel 1968.
Per favore, non mordermi sul collo è una commedia horror che non teme di prendersi gioco dei mostri classici e, allo stesso tempo, ne omaggia le radici. Con il suo mix di umorismo nero, ambientazioni suggestive e un tocco di romanticismo, il film ha conquistato un posto speciale tra le opere di culto.