Il mito di Picnic ad Hanging Rock inizia nel 1967 con il romanzo scritto da Joan Lindsay. Il film di Peter Weir è del 1975 ed arriva nelle sale italiane soltanto il 18 marzo del 1977. Il mistero dietro questa storia ha sempre affascinato ed inquietato, ma c’è qualcosa di vero?

Hanging Rock

Trama: Australia, 1900. Le ragazze di un prestigioso collegio vanno in gita in occasione di San Valentino, raggiungendo Hanging Rock. Durante la giornata 4 di loro si allontanano dal gruppo e solo una ritorna la sera in evidente stato confusionale. Solo allora si scopre che anche una delle professoresse è scomparsa. 

Miranda: C’è un tempo e un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine…

Hanging Rock

Dal libro al film

Picnic ad Hanging Rock è diretto da Peter Weir ed è una pietra miliare della New Wave del cinema australiano di quegli anni. Il regista realizzerà altri film molto apprezzati come ad esempio L’ultima onda e Dead Poets Society (cult indimenticabile che in Italia è stato intitolato L’attimo fuggente). Ma anche il bellissimo The Truman Show con Jim Carrey. Insomma stiamo parlando della filmografia di un autore molto interessante che vale la pena di recuperare.

Peter Weir
il regista Peter Weir

Questo adattamento cinematografico è abbastanza fedele alla storia e all’atmosfera del romanzo, anche se alcune parti sono state omesse o ridotte (per esempio la vicenda di Albert e della sorella Sarah o la morte della signorina Lumley). Nonostante il libro sia un’opera di finzione resiste ancora oggi il fascino misterioso della vicenda delle ragazze scomparse. Per rendere il libro più enigmatico infatti fu pubblicato lasciando pensare che dietro ci fosse qualcosa di realmente accaduto. Non c’era l’intenzione di ingannare i lettori, la scrittrice infatti sostiene che il libro nacque come un mistero ed era giusto che rimanesse tale. Quindi non è del tutto chiaro quali siano le origini dietro a questa storia, ma ci sono sicuramente molti spunti interessanti.

Un film fatto quasi interamente da indizi, che ci costringe ad ampliare la nostra immaginazione.

Alcune persone che conoscevano Joan Lindsay hanno affermato che fosse una sorta di sensitiva che riusciva a sentire e percepire cose che molti non riuscivano a cogliere. Hanging Rock è un posto che esiste veramente, e anche se non ci sono fatti realmente verificabili avvenuti in quel luogo, non significa che non ci sia stata nessuna controversia a riguardo. Pare infatti che nel corso del 1800 si sia verificata la sparizione di due ragazze in quei luoghi, ma non è qualcosa di verificabile e restano solo speculazioni. L’autrice del libro ha dichiarato di aver sognato parte di questi avvenimenti, e questo spiega anche l’atmosfera così eterea che permea la narrazione. La Lindsay si trovò ad Hanging Rock da piccola e disse che uno dei sogni fu così vivido che non riusciva a capire se stesse sognando ad occhi aperti.

Hanging Rock

Nella scena della sparizione vediamo che la salita non è un’impresa facilmente effettuabile. Miranda all’inizio del film confida qualcosa a Sara, sua compagna di stanza: <<Devi abituarti a stare anche senza di me perché non rimarrò qui a lungo>> Perchè quest’affermazione? Un altro aspetto molto singolare è quello durante il momentaneo riposo del gruppetto alle pendici della grande roccia, gli unici due orologi a disposizione si fermano a pochi minuti prima di mezzogiorno. Si tratta di qualche fenomeno magnetico? Si potrebbero costruire diverse teorie riguardanti questa determinata scena, ma per avere un quadro più chiaro (si fa per dire) sarebbe consigliabile leggere anche il libro.

Hanging Rock

Ancora oggi un luogo di culto

Nel romanzo è più presente un riferimento agli aborigeni che vivevano in alcuni di quei luoghi nel 1800, e furono gravemente colpiti da epidemie di vaiolo o furono uccisi o trasferiti in missione quando gli europei si stabilirono nell’area. Dunque si potrebbe anche affrontare il tutto da un altro punto di vista, forse si preferisce raccontare storie di studentesse scomparse piuttosto che affrontare il passato di un luogo. 

Hanging Rock si trova all’interno del territorio della nazione Wurundjeri ed è formato da diverse formazioni rocciose di un ex vulcano e sarebbe stata evitata molto spesso perché si riteneva che fosse abitata da spiriti. Oggi è ancora un luogo di culto con turisti che raggiungono Hanging Rock per un picnic, e sicuramente in molti continuano ad esclamare il nome di Miranda, facendo scomparire anche il proprio eco nell’immensità di questo luogo.

Hanging Rock

La messa in scena di Peter Weir

I fotogrammi iniziali del film di Peter Weir mettono subito in contrasto la natura incontaminata di Hanging Rock con l’imponente Appleyard College. Questo porta subito gli spettatori ad accostare l’immutabilità del paesaggio australiano con la caducità del progetto imperiale e l’ideologia dei coloni rappresentata dalla scuola femminile. È curioso che si possa dire che un’istituzione per ragazze gestita da una vedova rappresenti l’Australia moderna, ma la sua patina di civiltà viene presto scalfita per rivelare abbandono e caos, come la violenza inflitta sull’orfana Sara.

Le inquadrature iniziali implicano che lo stile pittoresco e romantico non sia necessariamente quello del film nel suo insieme, tali rappresentazioni nel film includono gli album di ritagli conservati da Sara, i biglietti di San Valentino creati da tutte le ragazze, le poesie d’amore che recitano in pose preraffaellite e la pressatura dei fiori di Marion. Queste articolazioni, insieme ad allusioni a dipinti contemporanei saturi di sole, le storie di ragazze illustrate, fiabe e sogni, evocano un regno utopico interiorizzato che occlude il mondo esterno. Andando avanti il film diventa più sognante, in un’atemporalità pittorica incorniciata da dichiarazioni testuali di tempo e luogo. 

Hanging Rock

Bellezza e morte che comunicano attraverso la dimensione atemporale dischiusa dalla roccia.

<<Per Picnic (racconta Weir in un’intervista del 1976), che implica un mistero senza soluzione, ero consapevole di dover ipnotizzare il pubblico, per indurlo nella dimensione del sogno, così da disattendere l’aspettativa di una conclusione convenzionale.>> Le caratteristiche eteree di Miranda vengono evidenziate da Weir sin dall’inizio del film. Riflessa in uno specchio, volto sovrimpresso sul volo di uno stormo di uccelli, osservata a distanza un attimo prima di scomparire, costantemente messa in relazione con i fenomeni della natura e confusa con la luce, dalla quale sembra promanare con la qualità di un riverbero. L’ambiguità è senza dubbio una delle carte che il regista usa sapientemente per suggestionare gli spettatori.

Hanging Rock

I versi di apertura di Miranda: <<Ciò che vediamo e ciò che sembriamo non sono che un sogno, un sogno nel sogno>> sono parafrasi dei versi della poesia A Dream within a Dream di Edgar Allan Poe. Tra gli altri richiami letterari e iconografici, resta impresso quello che associa Miranda a Botticelli. Una delle scene più poetiche e suggestive del film, l’ultima visione di Miranda vista da Mlle. de Poitiers (una splendida e vibrante Helen Morse) mentre la saluta con un cenno: <<Adesso lo so, che Miranda è un angelo del Botticelli>>

Hanging Rock

I dettagli ed il lavoro sul sonoro

I dettagli nel film sono di una perfezione immacolata. Picnic at Hanging Rock è un film che scruta l’adolescenza delle giovani studentesse rendendo la loro bellezza luminosa come fiori in una natura morta, affascinante ma ignota. Indicativo lo sguardo attraverso un velo da sposa (il simbolo perfetto di come le ragazze siano in bilico sul precipizio dell’età adulta), intromettendosi nei loro giochi privati, cercando comunque una consapevolezza di ciò che stanno provando.

Impressionante anche il lavoro svolto con gli effetti sonori, ogni suono, che sia artificiale o naturale, diventa anch’esso protagonista della scena. La musica (in particolare i brani di Gheorghe Zamfir) ha un ruolo determinante nella riuscita del film, con la sua melodia languida ed enigmatica, quel flauto di Pan che accompagna il mistero e la scomparsa di queste fanciulle in fiore. Si tratta di uno di quei motivi musicali legati indissolubilmente ad un film, con quel suo senso mistico e la calamità primordiale alla natura.

Se vi aspettate troppe risposte o spiegazioni, un’evoluzione marcata dei personaggi o dell’indagine, allora potreste restare delusi, il film è un capolavoro anche per queste scelte.

Nel 2018 viene realizzata una miniserie tv di soli 6 episodi, in Italia approda su Sky Atlantic, qui Mrs Appleyard (la direttrice del collegio) diventa quasi la protagonista assoluta, mentre nel romanzo è un personaggio importante ma secondario.

Leggi anche ——-> Nessuno è mai pronto per Paranoid Park