Storie vere, leggende urbane o fatti di cronaca che porteranno un po’ di brivido al vostro sabato sera.
Questa sera parliamo di un noti criminale e serial killer statunitense, ovvero Richard Kuklinski. L’uomo viene considerato uno tra i soggetti più pericolosi di sempre e spesso collaborava con la mafia italo-americana. Di lui ne abbiamo accennato quando abbiamo trattato il caso della Clinton Road, celebre per i casi paranormali e di cronaca nera.
L’infanzia e la famiglia di Richard Kuklinski
Richard Kuklinski nasce a Jersey City da Stanley Kuklinski e Anna McNally. Secondo di quattro figli, subisce varie umiliazioni e abusi. All’età di 5 anni vede il padre, alcolizzato, uccidere il fratello maggiore, Florian, picchiandolo a morte. La famiglia mente alla polizia, dicendo che il piccolo di solo 8 anni era caduto dalle scale. Anche la madre, però, dopo che Stanley se ne va di casa, continua a impartire un’educazione severa agli altri bambini continuando con le percosse. La donna, inoltre, seguiva la religione cristiana e cresce i figli con questo credo. Così facendo, la rabbia di Richard continua a crescere e inizia a fare una cosa molto comune in diversi futuri serial killer. Comincia, così, a uccidere animali randagi, mutilandoli.
Il primo omicidio lo compie a 13 anni quando uccide il coetaneo Charley Lane. Infatti, dopo anni di tormenti, il nostro protagonista lo colpisce con un bastone, gli taglia le dita dei piedi e delle mani con un’accetta e gli toglie i denti con le pinze per renderne più complicato il riconoscimento.
Una volta cresciuto, Richard va a lavorare in un magazzino. A questo punto lo troviamo sposato da nove anni con Linda, dalla quale ha due figli, Richard Jr. e David. Nello stesso periodo, però, incontra Barbara Pedrici che sposa nel 1961. Da questo matrimonio nascono tre bambini, Merrick, Christin e Dwayne. La seconda moglie lo descrive come un uomo dalla doppia personalità:
Il Richie buono lavorava duramente ed era un marito e padre amorevole. Il Richie cattivo aveva improvvisi scatti d’ira, rompeva i mobili e mi picchiava.
Una delle figlie, Merrick, ha dichiarato di ricordare un’occasione in cui il padre ha ucciso il loro cane di fronte a lei come punizione per aver sforato il coprifuoco.
La mafia
La carriera criminale ha inizio quando Kuklinski conosce Carmine Genovese, mafioso italo-americano al servizio della famiglia De Cavalcante. Il suo nome, però, fece il giro di tutte le famiglia mafiose che andavano da lui in cerca dei suoi servizi. Nel corso degli anni, Richard Kuklinski viaggia molto, spostandosi negli Stati Uniti, Brasile e Zurigo. Tra i tanti datori di lavoro, se così possiamo chiamarli, troviamo anche Roy DeMeo, boss della famiglia Gambino, una delle più potenti a New York.
Il modus operandi
Vediamo quali metodi era solito usare Kuklinski per uccidere le sue vittime. Ebbene, a volte, dopo aver ferito a morte la persona, la trascinava in una grotta, la legava e le posizionava una telecamera fissa sul corpo. In questo modo poteva vedere, il giorno dopo, come i topi si erano cibati del cadavere senza lasciarne traccia.
Nonostante amasse utilizzare il coltello, non disdegnava anche pistole, fucili, mitragliatrici e bombe a mano. Negli anni, però, si avvicinò sempre di più a una miscela di cianuro, la quale non lasciava traccia e poteva far pensare a un arresto cardiaco. Altri mezzi utilizzati per far soffrire i poveri malcapitati erano: balestre, annegamento, soffocamento e scaraventarli dagli edifici, a volte dopo aver distrutto loro la spina dorsale con un cacciavite.
Richard non aveva certo difficoltà ad avere la meglio, in quanto aveva un’altezza pari a 2 metri e pesava 130 kg circa. Infatti, aveva inventato un modo tutto suo per impiccare la gente. Dopo aver stretto la corda intorno al collo, la issava e la guardava annaspare in cerca di aria fino alla sua morte.
Tuttavia, pur essendo uno spietato assassino, lui andava fiero del suo codice morale. Non avrebbe mai ucciso bambini e donne. Anzi, di sua spontanea iniziativa, infliggeva morti orribili a chi faceva del male a queste due categorie.
La mente di Richard Kuklinski
Nel 2002, anni dopo il suo arresto, lo psichiatra forense Park Dietz ha intervistato il killer. I due parlarono a lungo dell’infanzia, dei crimini e di eventi passati in generale. La diagnosi che ne ha tratto riguarda un problema chiamato “Nature vs. Nurture” (Natura contro Formazione, in italiano). Infatti, secondo la sua opinione professionale, entrambe le cose potrebbero aver portato Richard a diventare un serial killer e un sicario.
Secondo lo psichiatra, avrebbe ereditato dai genitori il disturbo antisociale di personalità (caratterizzato dal disprezzo patologico delle leggi della società, da un comportamento impulsivo e dall’indifferenza nei confronti dei sentimenti altrui). Oltre a una totale mancanza del senso di colpa, Dietz gli diagnosticò anche un disturbo paranoide (caratterizzato da diffidenza e paura di subire un tradimento anche dalle persone a cui si vuole bene). Questo tratto, infatti, lo portava ad assassinare le persone anche per una piccola critica o una discussione.
L’arresto di Richard Kuklinski
Il 17 dicembre 1987 la polizia arresta Richard Kuklinski a New York, vicino alla sua abitazione. Dopo un conto stimato di 200 vittime, la condanna inflitta fu pari a 6 ergastoli, ma a causa di testimoni oculari non si è potuto condannarlo alla pena di morte.
Il 5 marzo 2006, all’età di 71 anni, muore. Le cause non sono chiare, ma si sa che da tempo soffrisse di sbalzi di pressione e perdesse spesso la memoria. Inoltre, era convinto che qualcuno cercasse di ucciderlo. Le cause, quindi, possono essere due: qualcuno dei suoi ex mandanti ha ordinato a un altro detenuto di ucciderlo, oppure le motivazioni sono del tutto naturali.
Il film
Durante il Festival di Venezia, nel 2012, il regista Ariel Vromen ha presentato il film The Iceman che narra la storia della sua vita. Il ruolo principale lo ricopre Machael Shannon (Animali Notturni), ma troviamo tantissimi nomi famosi: Winona Ryder (Stranger Things), Ray Liotta, David Schwimmer (Friends), James Franco (The Disaster Artist) e Chris Evans (Captain America). In Italia arriva solo nel 2015.