Rob Zombie oggi compie 58 anni e come non omaggiarlo con una carrellata di curiosità della sua illustre carriera?
White Zombie
Ha fondato la band White Zombie con cui ha cantato e suonato fino al 1998, anno dello scioglimento.
Poi ha iniziato la carriera da solista. Ha chiamato il gruppo White Zombie come omaggio al film L’isola degli zombies (in originale White Zombie) di Victor Halperin del 1932 con Bela Lugosi.
Dirige da solo i suoi video musicali e disegna gran parte delle illustrazioni nei suoi album.
Rob Zombie, l’arte del disorientamento e contro gli standard americani
Qui preferisco dare la parola a lui in questa intervista rilasciata da Bietti in merito a Le Streghe Di Salem:
“Fin dall’inizio non volevo fare un horror qualsiasi. Dopo i due Halloween, che sono film horror nel senso più stretto del termine e rivolti a un pubblico di amanti del genere, per Le streghe di Salem ho pensato più a un dramma dai risvolti psicologici in grado di lasciare delle porte aperte: è la protagonista sprofondata di nuovo nella tossicodipendenza? Sta forse perdendo la ragione? O quello che si vede sta accadendo per davvero? Mi piaceva l’idea di fare un film dove chi guarda non è mai del tutto certo di quello che sta vedendo. I miei film preferiti sono quelli dove non capisci proprio un cazzo di quello che sta accadendo. Poi li guardi una seconda volta e iniziano ad avere senso. Anche Le streghe di Salem ha senso, è disseminato di molti indizi, sebbene abbia sempre saputo fin dall’inizio che molti spettatori non l’avrebbero capito al primo colpo. Cosa che è puntualmente successa al Toronto International Film Festival. In molti si aspettavano un film sulla linea di La casa del diavolo o Halloween – The Beginning, mentre io ho fatto un film opposto. Anche stilisticamente. Anziché agitare la cinepresa come fossimo in un documentario, ho privilegiato inquadrature statiche e imponenti. In un certo senso questa lentezza nel ritmo lo avvicina di più al cinema italiano e in generale europeo. Non so, forse voi siete più pazienti, ma nel cinema americano tutto accade in un attimo e se ci mette un po’ di più la gente si alza ed esce dal cinema. Pensate a Suspiria, dove in pratica non succede quasi nulla, ma basta un po’ di pioggia e vento per rendere terrorizzante il tragitto in macchina dall’aeroporto. È la stessa cosa che ho voluto fare io, accumulare tasselli uno sull’altro fino a dare l’impressione di essere stati in un sogno.”
Rob Zombie contro i produttori
Per Le Streghe Di Salem ha combattuto per avere il final cut, molti produttori infatti lo avrebbero modificato drasticamente per renderlo più commerciale e distruggendo quello che voleva dire il film.
“Se solo ti azzardi a usare il termine “arte” di fronte a un produttore americano, ti sbattono fuori dall’ufficio a calci: «Non ci provare a usare quella parola!». Si arrabbiano sul serio, non la vogliono sentire. Mentre adorano la parola “soldi”. Che per carità, va bene, però a tutto c’è un limite. Ed è il motivo per cui prima di fare questo film ho preteso un contratto che mi garantisse carta bianca e l’ultima parola sul final cut. Sapevo che, se mi fossi trovato ad avere a che fare con gli studios, non l’avrebbero mai approvato, mi avrebbero fatto tagliare il finale, l’avrei dovuto rendere più comprensibile, qualcuno sarebbe arrivato a salvare la protagonista all’ultimo momento. Insomma, avrebbero mandato a puttane il mio film.”
Per 31 invece ha dovuto fare una campagna crowdfunding per mancanza di fondi, è un problema che riscontrano tantissimi artisti, anche Del Toro, Carpenter, Romero, Scortese hanno avuto problemi perché nessuno voleva finanziare i loro film.
È la prima volta che faccio crowdfunding ed è andata molto bene, abbiamo ottenuto il 100% del necessario. Non avrei potuto fare altrimenti. Ho usato le donazioni per il montaggio, la musica e il lavoro finale sul film. È difficile ottenere la somma giusta per un certo tipo di film, oggi sarebbe impossibile avere da una casa di produzione il budget di La casa del diavolo. Il crowdfunding è stato necessario.
[…] “Oggi è difficile per tutti trovare i finanziamenti, non solo per me. A volte penso che sono solo io ma poi leggo interviste dove tutti, da George Romero a Martin Scorsese, dichiarano che hanno questi problemi. Fare un film è un incubo, soprattutto se vuoi fare un film che non è proprio mainstream. Se vuoi fare un horror, per avere i finanziamenti dovrà essere PG-13 e adatto a tutti: io non sono interessato a questo tipo di film, quindi, ogni volta che mi trovo a farne uno, è una battaglia. È sempre una battaglia diversa perché devi convincere le persone a darti milioni di dollari per questa follia. Non è facile.”
Rob Zombie ha girato un corto animato per Assassin’s Creed: Unity dove fa vedere la violenza della rivoluzione francese dal suo punto di vista
Richard Lynch era in “Le Streghe Di Salem”
Le Streghe Di Salem è l’ultimo film al quale ha partecipato Richard Lynch, grande interprete di molti altri film horror. Malato da tempo, nella pellicola vestiva i panni del Reverendo John Hawthorne, ma dovette abbandonare il set e non potè finire le riprese. Zombie girò a malincuore nuovamente le scene, perchè incomplete, con Andrew Prine.
“Per la prima parte, con le streghe nel 1696, avevo girato molto materiale. C’erano Sid Haig, Michael Barryman, Richard Lynch. Dopo avere girato un giorno intero, Richard Lynch è morto e non ho più potuto ultimare le riprese. Ho dovuto rimontare tutto ed eliminare molto di quel materiale perché non avrebbe avuto senso. Non potendo più usare quel girato in costume, ho concepito un altro plot in cui tutte le vittime delle streghe erano collegate con gli abitanti originari di Salem, ma anche qui mi sono ben presto accorto che non avrebbe funzionato comunque. Allora ho deciso di togliere quasi completamente quella parte. Non avrei mai voluto, ma non avevo scelta.”
Rob Zombie e Sheri Moon Zombie
È sposato con Sheri Moon (vero nome Sheri Lyn Skurkis) dal 31 ottobre 2002 ad oggi. I due si sono sposati dopo ben 13 anni di fidanzamento.
Sheri Moon è anche sulla copertina dell’album American Made Music to Strip By.
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