Rosalie è una giovane donna nella Francia del 1870, ma non è come tutte le altre: sin dalla nascita, il suo viso e il suo corpo sono ricoperti di peli. Per evitare il rifiuto, ha sempre dovuto rasarsi. Tuttavia, quando Abel, un debitorio proprietario di un caffè, la sposa per la sua dote, Rosalie decide di non nascondere più la sua diversità. Lasciandosi crescere la barba, finalmente si libera. Vuole che Abel la ami per quello che è, nonostante gli altri la considerino un mostro. Riuscirà Abel ad accettarla? E riuscirà Rosalie a sopravvivere alla crudeltà altrui?

Presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2023 e nella sezione Perlas al San Sebastian IFF 2023, il film è nelle sale italiane dal 30 maggio 2024 con Wanted Cinema

Siamo in una società dove ci sono tanti codici, all’inizio (sul set, ndr) mi vergognavo -ha rivelato l’attrice protagonista Nadia Tereszkiewicz all’anteprima del film tenutasi a Firenze – il fatto di vedermi così mi ha fatto interrogare sulla mia femminilità. Ho avuto un percorso in comune col personaggio, ho iniziato ad un certo punto ad accettare e ad amare il fatto di avere la barba. Rosalie parla della libertà di essere sè stessa, è una storia d’amore incondizionata, un personaggio fuori dalla norma che ha sogni di una comune ragazza, di amare e di essere amata.”

“Il primo sguardo con Benoît Magimel è stato proprio sul set, la regista si è raccomandata che non ci incontrassimo e non parlassimo prima delle riprese. Rosalie è attuale, oggigiorno, con tutte le etichette che circolano, non sappiamo chi siamo neppure noi. Mi piace il fatto che abbia forza e gentilezza, senza mai diventare vittima. Il suo uomo non crede più in niente.”

Vi segnaliamo un nuovo appuntamento speciale per gustarvi Rosalie:
25 GIUGNO, ORE 18, CINETECA MILANO ARLECCHINO: “Vita di un corpo irriverente” – Presentazione a cura di Gruppo Donna CIG Arcigay Milano, con ospite Benedetta Pallavidino (critica cinematografica) e una video intervista dedicata di Nadia Tereszkiewicz – Biglietti

Qui l’estratto dell’introduzione di Rosalie a cura di Letizia Lo Preiato

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