Ruggito e altre storie è un’antologia di racconti a fumetti scritta e disegnata da Junji Ito. Pubblicato da Edizioni Bd, il volume rappresenta l’ultima uscita della collana J-POP. Tredici storie tra il macabro, l’orrido e il fantastico accompagnano il lettore in un manga che non lascia respiro.
Tredici storie che ruggiscono
In Tenebre assetate di sangue, una ragazza tormentata decide di mettersi a dieta dopo una delusione d’amore. Inizia a dimagrire in modo spaventoso. Conosce un ragazzo con il suo stesso obiettivo. Lui inizia ad imitarla con un atteggiamento maniacale. La protagonista scopre che gli incubi e i risvegli nel sangue sono in qualche modo connessi a lui… Negli Spiriti del prime time, invece, un fanciullo molto speciale deve fare i conti con un duo comico che, stranamente, raggiunge la fama in pochissimo tempo. Quale segreto nascondono le sorelle Sasage e Azuki?
Ruggito, che dà il titolo alla raccolta, è una storia di traumi e memorie. Masaki è nel bosco con un amico per una scampagnata. I due smarriscono la strada. Si imbattono nell’inondazione di un fiume. Provano ad aiutare le persone urlanti trasportate dalle acque, ma senza risultato. Il giorno dopo accade lo stesso: il fiume è in tempesta e trasporta con sé gente e relitti. I ragazzi continuano a camminare. Finalmente compare un barlume di civiltà. È una casetta propinqua al corso d’acqua. I due possono far luce sulla questione delle inondazioni e, forse, Masaki, anche sul suo passato…
Ruggito e altre storie: tra leggende e terribili verità
L’inquietudine zampilla a fiotti di sangue nel racconto Gli incatenati a terra. La storia prende in esame la possibilità che, d’un tratto, persone d’ogni genere restino bloccate come statue. Accade nelle strade e nelle case. Gli “incatenati” assumono posizioni spesso innaturali. Sarà compito di Asano, una giovane appartenente all’Associazione del Cielo Azzurro, svelare il mistero. Per riuscirci, però, dovrà fare i conti con il suo passato e togliere il velo da un evento che l’ha cambiata per sempre.
In Ruggito e altre storie c’è anche spazio per un racconto di stampo shakespeariano: Nella valle degli specchi. È in questo storia che, tra realtà e leggenda, un gruppo di ragazzi visita la remota Valle degli Specchi. Verranno a conoscenza del mistero che aleggia intorno al luogo e della vicenda di due amanti che continua a emettere un influsso sull’ambiente… Nell’Appassionato canto delle tenebre, una fanciulla si sforza di esprimere il proprio malessere interiore. Ne escono fuori delle canzoni che esercitano una malia sugli ascoltatori. Alcuni non riescono più a liberarsene e le loro vite appassiscono. Un esperto di fenomeni acustici prova a risolvere il problema. Ma accadrà qualcosa che supera il confine della razionalità.
Il memorabile Soichi
Tre le altre storie, compare un personaggio già raccontato da Junji Ito: Soichi. Accade in racconti come Il mistero della casa degli orrori, Il fronte di Soichi e L’animaletto di Soichi. La personalità di Soichi esercita la sua passione per le maledizioni tra presente, passato e possibili futuri. Come già visto nel Libro delle maledizioni di Soichi, tuttavia, il fanciullo non sempre riesce a portare a termine i suoi piani. Ma non per questo demorde e, anzi, continuare a scatenare la sua ira contro parenti e compagni di classe che non accettano la sua bizzarria. I tentativi di Soichi si confermano orrendi, eppure sfiorano spesso l’umorismo. Altri racconti presenti in Ruggito: Il condannato a morte suona alla porta; Non voglio diventare un fantasma; Allucinazioni in biblioteca; Terrore schiacciante.
Junji Ito: maestro dell’horror?
Junji Ito è considerato un maestro dell’horror – specialmente del manga horror. Per la sua capacità di trattare fobie, terrore dell’ignoto e paure ancestrali con un pizzico di esistenzialismo, alcuni lo considerano più abile di Stephen King. Le sue storie, seppur caratterizzate dalla brevità, catturano il lettore e lo trasportano in vortici di follia. I suoi personaggi non sono mai troppo distanti dall’uomo contemporaneo. Hanno una caratterizzazione psicologica, pregi e difetti, peculiarità e problematiche attraverso cui il lettore trova almeno un appiglio per immedesimarsi. Se l’essere umano fosse una macchina, Junji Ito saprebbe quali leve azionare per condurlo a riflettere su traumi, paure e preoccupazioni. Saprebbe premere i tasti per indurlo a ragionare sulle contraddizioni che fanno di lui un individuo.
Le immagini di Ito sono come visioni avvenute in preda al delirio, sogni e incubi che non trovano ganci con la razionalità. Il mangaka giapponese riporta a galla tutto ciò che vorremmo ignorare: dalle superstizioni ai crucci personali, distruggendo il senso comune della morale. Tra le fonti d’ispirazione di Junji Ito figura H.P. Lovecraft, con il suo orrore cosmico. I racconti del visionario giapponese cominciano spesso in una condizione di normalità, per poi sfociare nel soprannaturale. Mantengono tuttavia una vena di mistero e di suspense, che non viene rivelata. Tant’è che le sue storie non trovano sempre una risoluzione. Sono come eventi inspiegabili: nessuno può vantarsi di sapere quale sia la verità. E per tale motivo, i racconti di Ito, per quanto assurdi e irreali, somigliano alla vita.
Tra le suo opere principali ricordiamo: Uzumaki (da cui è tratto l’omonimo film di Higuchinsky, uscito in sala nel 2000), Gyo, Tomie, Jigokuboshi Remina, Black Paradox, Kubitsuri kikyu, Nagai yume.
Leggere Junji Ito è come guardare un film. Immagini morbose, visioni e suggestioni si succedono in un turbine di spavento e meraviglia. Un senso di disturbo striscia tra storie e vicende intrise di stranezza e follia. La fine di una pagina è spesso come il momento che nei film dell’orrore precede un jumpscare: l’attimo di tensione prima dello sgomento, o l’attesa di una rivelazione mostruosa.
Ruggito e altre storie è una raccolta imperdibile per apprezzare il genio ancora troppo sottovalutato di Junji Ito.
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