Sarebbe un vero peccato se la saga di Outlast si fermasse al secondo episodio.

Effettivamente, la casa indipendente Red Barrels ha creato un brand fantastico, un capolavoro esemplare per tutti i fan del survival horror gaming. Già il primo episodio, nonchè il prequel Whistleblower (scaricabile anche come DLC) sono dei prodotti davvero eccezionali: unici difetti la breve durata e la rigiocabilità molto scarsa.

Dopo questi due ottimi titoli, difficilmente si poteva pensare che i ragazzi della casa canadese potessero tirare fuori un episodio addirittura migliore dei precedenti, eppure beh.. Ci sono riusciti.

Con Outlast 2 si è assisto ad un notevole incremento della suspance, nonchè dell’aspetto prettamente horror della saga, con avvenimenti ancora più spaventosi e sanguinosi. Il Gore, di cui eccelle in particolare questo gioco, è la colonna portante del titolo, arricchito da una trama superba e rocambolesca, che a tutti gli effetti portano il gioco nell’olimpo dei migliori survival horror games di sempre.

La storia del primo capitolo è coinvolgente, ambientata dentro un manicomio pieno zeppo di pazzi e creature deformi che faranno di tutto per uccidervi. È proprio con questa serie videoludica che viene introdotta la modalità nasconditi e fuggi, ideata proprio dai ragazzi di Red Barrels, cosa che nessun’altro ha mai affrontato. Infatti in tutti i giochi di Outlast l’unica cosa che si può fare dinanzi ai nemici è fuggire, non si possono affrontare in nessun modo. Anche perché avremmo comunque la peggio.

Nascondersi e fuggire sono quindi il miglior modo per poter difendersi da loro. Solo così possiamo avere chance di portare a compimento la storia, cercando al contempo di raccogliere quanti più indizi possibili (il protagonista è un giornalista inviato sul posto per indagare su cosa stia realmente succedendo nel manicomio e portare alla luce la verità) e di farci strada nel buio con la nostra immancabile videocamera, di cui poi troveremo (rischiando spesso anche di morire!) le batterie sparse in giro per l’edificio in modo da alimentarla. Come andrà a finire? Lo lasciamo scoprire a voi se non avete ancora giocato alla saga…

Passi avanti

Il secondo gioco è ancora più apprezzato del primo per una serie di motivi: in primis perché il luogo dove si svolge la storia è molto più vasto, ci ritroviamo infatti dispersi tra i Canyon dell’Arizona e non più tra quattro mura; inoltre è decisamente più impegnativo per la vasta gamma di nemici sempre in agguato e pronti ad uccidere il protagonista. Bello, cupo, inquietante come non mai, sanguinoso, violento ed efferato. L’aspetto che affascina è che la questione centrale della trama riguarda l’occulto. Interessante anche il fatto che chi possiede un PS VR può godersi tutte le atmosfere in un modo totalmente coinvolgente, assaporandone ogni minimo dettaglio. Migliorata anche la longevità. L’unica pecca di tali titoli è la rigiocabilità, insieme alla già citata longevità, perché di segreti da svelare rispetto alla trama principale ce ne sono davvero pochi.

outlast trinity

Personalmente ho provato tanti giochi dello stesso genere e nessuno ha garantito una linea di tensione sempre alta come questo. Il secondo capitolo mantiene le aspettative del primo (come già detto, migliorandosi ulteriormente) e la possibilità di giocarlo con il visore ne aumenta indiscutibilmente il valore. Pertanto i punteggi sono elevati in tutti i settori. Unico pelo nell’uovo: se non siete dei gamer hardcore a cui piace cimentarsi sempre con nuovi livelli di difficoltà, la rigiocabilità è molto ridotta.

E’ possibile, per chi voglia gustarseli al completo e uno di seguito all’altro, acquistare la collana dei tre capitoli, in un unico disco disponibile per PS4, XBOX ONE e PC. Il titolo della collection è Outlast Trinity, dove potete trovare i tre giochi, che ripeto, sono a mio avviso imperdibili per chi ama il genere.

Grafica
90%
Trama
95%
Sonoro
95%
Controlli
85%
Longevità
60%
Meccaniche
55%
Voto Finale
85%