Lo scorso 28 Marzo è uscito in edicola il quinto numero di Samuel Stern, intitolato “La fine della coscienza”.
La trama in breve:
In questa quinta avventura, Samuel Stern si trova nuovamente ad Edimburgo per indagare sulle misteriose sparizioni di alcuni senzatetto. Il caso, apparentemente del tutto ordinario, porterà il nostro protagonista fino al Royal Infirmary Hospital. Qui il libraio di Edimburgo scoprirà a proprie spese che cosa accade quando la scienza trova un connubio con il Male che egli conosce tanto bene e a fare i conti col suo doloroso passato.
Commento:
Ci troviamo di fronte ad un albo decisamente riuscito, capace di trattenere l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina. Interessante è la scelta dell’ambientazione ospedaliera, che permette di affrontare l’orrore sia sul piano spirituale che su quello della sofferenza fisica. Per la prima volta vengono infatti utilizzati elementi spiccatamente splatter, rappresentati con eleganza dal tratto pulito di Luca Colandrea. L’unione di opposti su cui si gioca la vicenda è incarnata alla perfezione dalla figura dell’antagonista, personaggio tormentato e sfaccettato, che si guadagna facilmente un posto fra le figure più riuscite fra quelle apparse finora sulla testata. L’albo ha inoltre il pregio di gettare qualche nuovo spiraglio di luce sul misterioso passato di Samuel, attraverso l’utilizzo di brevi flashback che arricchiscono la narrazione e fanno salire la curiosità per i prossimi numeri. Non mancano nemmeno tavole dallo spiccato contenuto orrorifico, in primis una sequenza onirica che sicuramente vi farà correre un sottile brivido lungo la schiena.
In definitiva “La fine della coscienza” è un’ottima conferma delle potenzialità della nuova testata di Bugs Comics, che va sempre più acquisendo una propria identità fra le molteplici pubblicazioni che si trovano ogni mese in edicola. Arrivati a questo punto,sarebbe davvero intrigante vedere il librario di Edimburgo alle prese con nuovi casi, che esulino dalla mitologia delle possessioni demoniache per affrontare ulteriori scorci dell’immaginario horror.
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