In queste prime settimane di riapertura dei cinema e ritorno alle sale, ecco un altro titolo di sicuro richiamo. Spiral, diretto da Darren Lynn Bousman, arriva quattro anni dopo l’ultimo capitolo (Saw: Legacy) della saga incentrata su L’ Enigmista.
Reboot? Spin-off? Sequel? La pellicola si colloca anni dopo che Jigsaw, nella persona di John Kramer, è stato fermato ed anche qui abbiamo a che fare con un suo imitatore. Ma questa volta ha uno scopo ben diverso dal far apprezzare il dono della vita a persone ingrate…
La trama
Il detective Banks (Chris Rock) è detestato da tutto il suo dipartimento per aver denunciato un collega anni prima. A lui viene affidato un nuovo partner (Max Minghella) con il quale si troverà ad investigare su un serial killer che, con metodi simili a quelli di Jigsaw, sembra aver preso di mira proprio i suoi colleghi poliziotti…
Voglio fare un gioco con voi…
Questo nuovo capito si discosta un pochino dai precedenti pur mantenendone il principio narrativo. Abbiamo sempre un serial killer che utilizza trappole, i cari vecchi nastri registrati, indizi disseminati per la città e messaggi mandati direttamente al detective che dirige il caso ma…c’è un ma. In questo capitolo l’ imitatore cambia totalmente direzione e motivo. Ad ispirarlo non è più la speranza di riabilitare alcune persone, facendo loro ritrovare la voglia di vivere o provando a rivalutarne l’esistenza seppur in modo molto contorto e sanguinolento. Qui il Serial Killer ha una sola volontà: la vendetta e la punizione. Vengono infatti presi di mira i poliziotti, sì, che pur dovrebbero essere simboli del bene. Ma solamente i poliziotti corrotti, quelli che compiono o hanno in passato compiuto atti criminali, forti del distintivo che portano e della legge (un articolo 8 molto nominato) che li tutela. Un messaggio dunque positivo ed un intento comunque nobile seppur compiuto nel modo più turpe e sbagliato possibile.
Il “caso” Chris Rock
In mezzo a questa spirale si ritrova appunto Chris Rock (Zeke Banks), qui in una veste decisamente inusuale per lui. Un ruolo per cui è stato molto criticato e definito inadatto ma la cui prova a mio parere non è completamente da bocciare. Sicuramente bisognerebbe smettere di giudicare un attore a prescindere, ed in base ai ruoli che ha interpretato precedentemente. Ci sono diversi attori comici che hanno poi intrapreso strade differenti anche in maniera piuttosto brillante. Alcuni esempi? Il fantastico Jim Carrey od il grande e compianto Robin Williams.
Quindi non mi sento di affossare Rock, ma di sicuro ho trovato che il doppiaggio italiano lo penalizzasse parecchio. Troppo sopra le righe, più adatto appunto ad una commedia sui ghetti di Harlem che non ad un film come Spiral. Avrei preferito una voce differente, più impostata, forse più profonda, decisamente più “seria”.
Credibilissimo come sempre il mitico Samuel L. Jackson (Markus Banks) che di Chris Rock interpreta il padre, vecchio capo del dipartimento ormai in pensione. Purtroppo un ruolo poco sfruttato in quanto il bravissimo attore compare in pochissime scene pur interpretando un ruolo chiave nello svolgimento della trama. Addirittura motivo dell’ arruolamento di William Schenk, interpretato da un bravo Max Minghella, coprotagonista ed antagonista del detective Ezekiel “Zeke” Banks.
Pro e Contro
Molto più investigativo rispetto ai capitoli principali della saga di Saw, Spiral mostra meno trappole e gore ma, le poche presenti, sono comunque molto interessanti e gli effetti speciali ben realizzati. Le torture mostrate sono efficaci ed in grado di far storcere il naso agli spettatori meno abituati al genere. La storia è carina e, seppur ad uno spettatore smaliziato il plot twist arrivi un pochino telefonato già verso la metà del film, la motivazione ed il modo in cui è concepita non è da buttare. Punto dolente i troppi jumpscare, totalmente inutili ai fini della narrazione di un film del genere, ed alcune scene che, pur cercando di dar spessore al personaggio principale, non aggiungono nulla al contesto narrativo.
Un nuovo inizio?
Il finale di Spiral lascia in vita entrambi, protagonista ed antagonista, lasciandoci intendere che ci sarà un nuovo seguito che, probabilmente, darà il via a una nuova saga.
Che sia un bene o un male, lo lascio decidere a voi.
Il mio parere è che si tratta di un nuovo capitolo che non è totalmente da affossare ma che si lascia guardare e intrattiene piacevolmente per un paio di ore.