Dopo due anni di attesa Netflix ha finalmente rilasciato la terza stagione di Stranger Things, creando una storia ancora più coinvolgente e spaventosa delle precedenti. I Duffer Brothers si dimostrano abili nel ricreare le atmosfere tipiche degli anni ’80 con l’aggiunta di nuove idee e personaggi che migliorano ad ogni stagione.
Sin dal suo esordio nell’estate 2016, il pubblico di tutto il Mondo aveva capito l’enorme potenziale di Stranger Things. Una serie ambientata a metà degli anni ’80, in una piccola cittadina dell’Indiana, con protagonisti un gruppo di bambini alle prese con un oscuro mistero. Tutta la prima stagione era incentrata sulla scomparsa di un bambino del gruppo e la sua ricerca avrebbe condotto alcuni abitanti di Hawkins a scoprire segreti governativi che avevano connessioni con il soprannaturale. Molti ripercussioni di quegli avvenimenti era stati al centro della seconda stagione, che ampliava i misteri della prima. In questi nuovi episodi, invece, le minacce saranno molteplici e la posta in gioco si alzerà notevolmente.
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Gli incubi dell’adolescenza e misteriose epidemie ad Hawkins
Il tempo è passato anche per il gruppo di protagonisti di Stranger Things, bambini entrati in quella delicata fase che è l’adolescenza, tra giovani amori e la paura di perdere amicizie e felicità. Avevamo lasciato Mike fidanzato con Undici, la ragazzina con poteri psichici causa di esperimenti governativi, che preferiscono passare il tempo a pomiciare da soli invece di uscire con il gruppo. L’altra coppia è quella formata da Lucas e Max, ragazzina indipendente e skateboarder arrivata ad Hawkins nella scorsa stagione. Dustin ha passato un mese in un campo estivo fuori città ed al ritorno si accorge come le cose siano parecchio cambiate rispetto alla sua partenza. Anche lui si è fidanzato con Suzie, una ragazzina conosciuta al campo che però vive in un altro Stato. A risentirne più di tutti sarà Will, il bambino scomparso e poi salvato nella prima stagione, ancora nostalgico dei pomeriggi a giocare a D&D ed inventare storie con gli amici.
Come nelle precedenti stagioni i bambini non sono l’unica fascia d’età protagonista, anzi il successo trasversale della serie è da ricercarsi proprio nell’aver unito almeno 3 generazioni differenti. I bambini che adesso sono adolescenti, i loro fratelli e sorelle più grandi che in questa stagione entrano nel mondo del lavoro e i loro genitori. Della generazione di mezzo fanno parte Nancy, sorella di Will, che ha una relazione con Jonathan, fratello di Mike; oltre a loro ci sono anche l’ex fidanzato di Nancy, Steve e la sua nuova collega Robin. Il fratellastro di Max, Billy, avrà invece una storyline tutta sua in questa stagione. Per gli adulti ritroviamo Joyce, madre di Will e lo sceriffo Hooper, padre adottivo di Undici e capo della polizia di Hawkins.
Nuove minacce dal Sottospra
Dal primo episodio di questa nuova stagione di Stranger Things accadranno nuovi misteriosi fenomeni, apparentemente non correlati tra loro. La variazione del campo magnetico in città e l’aumento dei ratti che si comporteranno in modo molto strano ed inspiegabile. Alla fine della scorsa stagione, Undici aveva chiuso la fessura tra il nostro Mondo e il Sottosopra, oscuro universo parallelo al nostro abitato da creature lovercraftiane: Demogorgoni, Democani e Mind Flyer. Quest’ultima creatura tentacolare nonché coscienza collettiva di chi veniva impossessato non è morta del tutto. Una piccola parte è sopravvissuta ad Hawkins e qualcosa l’ha risvegliata, facendogli prendere il controllo prima dei topi e poi delle persone.
Lo Starcourt Mall e la minaccia sovietica
A sconvolgere Hawkins ci aveva già pensato l’apertura del nuovo centro commerciale: lo Starcourt Mall. Gli abitanti di Hawkins sono già sul piede di guerra contro il sindaco Kline, responsabile di non aver fatto nulla per ostacolare la costruzione del centro a discapito dei negozi già in difficoltà della cittadina. Lo Starcourt sarà centrale in questa stagione di Stranger Things, perché sarà il luogo dove convergeranno tutte le storyline nel finale. Come mostrato sin da subito, e ricordato ormai da 2 stagioni, i sovietici saputo degli esperimenti che hanno permesso agli americani di aprire il passaggio verso il Sottosopra, tenteranno invano di farlo. La chiave per il successo la capiranno presto e l’evento porterà delle conseguenze dirette per i protagonisti, come le misteriose epidemie che stanno contagiando gli abitanti di Hawkins.
All’interno del centro troviamo anche lo Scoops Ahoy, gelateria in cui lavorano Steve e Robin. Proprio durante il lavoro capteranno un misterioso messaggio radio che, grazie anche all’aiuto di Dustin, li porterà ad una clamorosa scoperta su alcune strane attività. Ancora più che nelle stagioni precedenti, si formeranno dei gruppetti in cui ognuno seguirà una pista ma che si ritroveranno nel finale, capendo che sono tutti pezzi di una puzzle molto più grande.
Tra citazioni e ricostruzione: rivivono gli anni ’80
I fratelli Duffer sono da sempre stati affascinati da quella storica decade e non mancano ad ogni stagione di omaggiarla nel miglior modo possibile. Le ricostruzioni sono maniacali: dai negozi con le insegne d’epoca, ai vestiti fino a tutti gli oggetti di scena. Che siano waffles Eggo oppure una tutina fucsia per il jogging, che sia un poster de La Cosa di Carrpenter oppure un walkie -talkie: tutto è stato ricostruito in maniera minuziosa. Nello Starcourt viene aperto anche un cinema dove i ragazzi guarderanno il Giorno degli Zombie di Romero così come Ritorno al Futuro di Zemeckis. Queste scene sono studiate apposta, infatti non mirano solo alla mera citazione ma ad inserirla in un contesto più ampio e funzionale alla trama principale.
Ambientare la stagione nel durante le vacanze estive, così come il periodo in cui Netflix ha rilasciato Stranger Things in tutto il Mondo, si è rivelata oltre che un’ottima mossa di marketing anche un ulteriore tentativo per immergere lo spettatore nel mood della serie. Saranno centrali anche le celebrazioni per la Festa dell’Indipendenza del 4 luglio, che vedrà l’arrivo di una fiera come mai si era vista ad Hawkins. Questo non sarà un elemento secondario ma si intreccerà in maniera mai banale con la trama principale, tra fuochi d’artificio e manovre politiche per riottenere il consenso.
L’elemento horror non mancherà mai in nessuno degli 8 episodi, anzi l’idea del contagio permetterà di utilizzare degli effetti di make up davvero convincenti. Inoltre la CGI della creatura che minaccia i protagonisti è realizzata a livello cinematografico. Impeccabile e, per certi versi, innovativa nel suo aspetto finale, con lo scopo di non essere dimenticata presto come per tutti i precedenti mostri di Stranger Things. Si possono riscontrare nel suo aspetto delle citazioni in Blob – Fluido mortale e la già citata Cosa di Carpenter. Anche se per quanto riguarda la prima fase di contagio i riferimenti all’opera romeriana sono lampanti: compreso il luogo della battaglia finale.
Una stagione che riesce a fare ancora centro, dimostrandosi la migliore finora mai realizzata, che consacra Stranger Things come una delle serie di culto per gli appassionati di horror ed i nostalgici degli anni ’80. Una conclusione che ha diviso il pubblico in due categorie: chi ha pianto e chi mente, lasciandoci con una scena post credits che apre nuovi inquietanti scenari per il futuro.
Le grandi storie sono quelle realizzate con il cuore che, come sempre successo, ci accompagneranno durante gli anni futuri ricordandoci i nostri momenti felici
https://youtu.be/DKSpLo_MWjo