Eccovi quello che ha funzionato bene e quello che non ha funzionato nella prima parte della quarta stagione di Stranger Things, con spoiler!

Oggi è uscita la prima parte della quarta stagione di Stranger Things. Dopo aver parlato in generale di questi primi 7 episodi, diamo un paio di piccole liste delle cose che funzionano e non funzionano di questa prima parte di stagione. Partiamo con gli aspetti positivi, prima di infilarci nel Sottosopra della negatività.

  • Vecna: il villain di questa stagione si dimostra profondamente diverso da quanto visto in precedenza. Sicuramente l’aspetto più affascinante è il modus operandi con cui seleziona le sue vittime. Depressione fa rima con maledizione, il rimorso diventa il carburante per questo abitante del Sottosopra. La sua origin story risulta molto accattivante e lascia molte domande per le due puntate finali. Il make up e la CGI utilizzate sono davvero ben curati
  • Il cammeo di Robert Englund: vero, ci aspettavamo di vederlo con un minutaggio maggiore. La sua scena “alla Hannibal Lecter” risulta lo stesso di forte impatto. Inoltre il ruolo della famiglia di Victor Creel sarà centrale per la stagione, tutt’altro che personaggio secondario! Poi il citazionismo alla saga di Nightmare si spreca con un villain con i poteri di Vecna
  • Maxine aka Max: la centralità data alla rossa del gruppo ha permesso a Sadie Sink di dimostrare la sua abilità nell’interpretare il personaggio. Il ricordo di Billy è ancora vivo, la madre una figura assente e il pericolo di Vecna ancora maggiore per lei. Parte da outsider e solitaria per finire ad essere un grande aiuto per sconfiggere il Male
  • Eddie Munson: il miglior nuovo personaggio, ribelle ed anticonformista ma sveglio e buono d’animo. Il suo ingresso in scena a metà del primo episodio, camminando in piedi sui tavoli della mensa declamando massime di vita, fanno già capire tutto del personaggio. Gradualmente inserito nel gruppo dei ragazzi di Hawkins, non si tira indietro nella lotta contro Vecna
https://youtu.be/mUDRcsQBKrY
  • Running Up That Hill: se Max è ancora viva lo dobbiamo alla voce ipnotica di Kate Bush. Un sound tipicamente anni ’80, in un pezzo che si fa canticchiare volentieri. Sono sicuro che l’avrete shazammata dopo aver visto la bellissima scena conclusiva del quarto episodio!

Rimandati a luglio (per ora non convincono!)

Questi 7 episodi di Stranger Things funzionano, sono pochi gli elementi che non convincono appieno, ma ci sono. Quindi andiamo a scoprire cosa, per ora, non convince.

  • Durata degli episodi: non fraintendetemi, nessun episodio è troppo lento o addirittura noioso. Il vero problema è che la lunghezza tra 1 ora e 05 e 1 ora e 35 per capitolo richiede una quantità di tempo decisamente più rilevante rispetto alle precedenti stagioni. Costringendo, forse, Netflix a dividere la stagione in due parti. Prepariamoci perché la puntata finale supererà le 2 ore e mezza. Forse sarebbe più giusto parlare di film che capitoli?
  • Argyle: il personaggio interpretato da Eduardo Franco doveva essere un nuovo comedy relief, ma non trova il successo sperato. Il buffo fattorino di Surf Pizza, costantemente fumato, risulta un personaggio utile solo in quanto autista per i ragazzi con il suo furgoncino
  • Bullismo: tematica importante di cui Undici/Jane risulta vittima nella nuova scuola. Il fatto che, per la prima volta nella sua vita, non abbia più i poteri, rende il suo nuovo inserimento alla Lenora High ancora più interessante. La tematica viene però abbandonata di fretta con il precipitare degli eventi, senza che si vedano le reali conseguenze e la loro risoluzione. Probabilmente riprenderanno questo aspetto nei prossimi episodi
  • 1986: capisco che i Duffer abbiano distanziato ogni stagione di un solo anno nel loro universo narrativo. Però con la pandemia e i 3 anni trascorsi dalla terza stagione, i ragazzi sono cresciuti ancora di più. Questo rende poco credibile che sia passato un solo anno! Poteva essere un’idea far trascorrere più anni anche ad Hawkins, in fondo anche gli anni ’90 hanno il loro fascino!
  • Hopper: la storyline dello sceriffo costretto ai lavori forzati in Unione Sovietica risulta anche piuttosto interessante nonostante sembri scollegata a tutti gli altri eventi in corso. La direzione confluirà sicuramente in un intreccio delle varie storyline, ma finora è stata percepita come un corpo estraneo utile per dare spazio ai personaggi di David Harbour, Winona Ryder e Brett Gelman. Speriamo in un maggior coinvolgimento futuro

Questi sono i promossi e bocciati di questi primi 7 capitoli della quarta stagione di Stranger Things, nel complesso uno tra i prodotti migliori di Netflix!

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