Il 22 febbraio del 2008 usciva nelle sale italiane Sweeney Todd.
Johnny Depp e Helena Bonham Carter diretti da Tim Burton, basterebbe questo per suscitare l’interesse nei confronti di questa pellicola, ma Sweeney Todd è molto più di questo.
Il regista torna a lavorare con i suoi due pupilli.
Il film è la trasposizione cinematografica di un noto musical teatrale e crea quello che è a tutti gli effetti un anti-musical horror dove il sangue scorre a fiumi.
Trama
Benjamin Barker (Johnny Depp) torna a Londra dopo essere stato ingiustamente condannato dal giudice Turpin (Alan Rickman) a scontare il resto dei suoi giorni ai lavori forzati in Australia.
Una volta tornato assume una nuova identità, Sweeney Todd.
Fa rientro nel suo vecchio appartamento a Fleet Street che si trova sopra il negozio di pasticci di carne di Mrs Lovett (Helena Bonham Carter).
Una volta scoperta la reale identità di Sweeney Todd, Nellie Lovett gli racconta la tragedia.
In seguito al suo arresto il giudice Turpin violentò sua moglie e i seguito a ciò decise di avvelenarsi, e che così Turpin rapì sua figlia Johanna diventandone il tutore.
Sentito il racconto Sweeney Todd matura il suo piano di vendetta.
Riapre il negozio di barbiere e sarà proprio all’interno di questo negozio che si trasformerà in uno spietato serial killer con l’aiuto di Nellie.
Recensione
Tim Burton ambienta la pellicola una Londra Vittoriana dai toni cupi e gotici che risulta essere lo specchio di una società marcia.
Crea un musical che di esso ha ben poco con canti di stragi e cannibalismo.
I due attori sono perfetti, non nascono come attori cantanti e questo rende le loro performance canore perfettamente in tema.
Una storia cupa e marcia, dove il sangue ne fa da protagonsita.
Grazie anche alla fotografia di Dariusz Wolski che rende la pellicola ancora più grigia e funerea, alle scenografie di Dante Ferretti e alle musiche di Stephen Sondheim ci ritroviamo catapultati in una storia macabra e senza perdono.
L’ambientazione di “Sweeney Todd” è quella tipica dei romanzi gotici della seconda metà dell’800.
Burton ci invita a vedere la sua personale visione dell’epoca in questo film, dove il fiabesco lascia lo spazio all’horror.
La fotografia esalta il senso di sporco, di marcio, di negatività facendoci vedere i fatti con lo sguardo violento e vendicativo di Sweeney Todd.
Sweeney Todd è una pellicola da vedere, senz’altro non perfetta, ma che incatena lo spettatore e lo costringe ad assistere alla morte del senso di umanità, alla cattiveria di una società corrotta e alla sconfitta assoluta.
Un film senza perdono.
Riconoscimenti
Il film ha vinto due Golden Globes, uno come milgior film o commedia musicale e l’altro come miglior attore in un film o commedia musicale.
La pellicola viene inoltre candidata a tre premi Oscar e vince quello alla miglior scenografia a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.