Christopher Nolan ha realizzato un altro film di grande impatto, e anche se non siete suoi fan, Tenet merita di essere visto al cinema (con le dovute precauzioni).
Trama: un agente della CIA senza nome, noto come Il Protagonista, viene reclutato da una misteriosa organizzazione chiamata Tenet. La missione è quella di impedire ad Andrei Sator, un oligarca russo, di scatenare la terza guerra mondiale.
“Viviamo in un mondo crepuscolare. Nessun amico al tramonto.”
Parola d’ordine ripetuta dai protagonisti di Tenet
Dopo il bel film di guerra Dunkirk (che ho apprezzato molto dopo la seconda visione), il regista decide di tornare a qualcosa di più nolaniano, alzando ancora la posta in gioco rispetto ai suoi precedenti lavori. Tenet in realtà è un film che mescola diversi generi, e infatti oltre alla fantascienza sono presenti molti elementi dei classico film di spionaggio.
Il titolo fa riferimento al palindromo Quadrato del Sator, ricorrente iscrizione latina in forma di quadrato magico composto dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. Nonostante le numerose ipotesi formulate, il significato simbolico resta ancora oscuro.
Tenet non perde tempo
Nonostante la durata di due ore e mezza, Tenet inizia subito disorientando lo spettatore. E non è un caso che la prima scena sia in un teatro (dell’Opera, come una delle parole del Sator), ma anche il luogo in sé lascia da pensare. Se conoscete la filmografia di Christopher Nolan allora ci siete abituati, da Memento a Inception passando per The Prestige, che è per molti il suo capolavoro. Ma dipende anche dallo spettatore, ad esempio se siete cresciuti con Twin Peaks allora i film di Nolan possono sembrare dei piccoli rebus… (si fa per dire!) Sicuramente i film di Nolan sono abbastanza complicati più che complessi, e Tenet potrebbe sembrare anche confuso, ma secondo me questo appunto dipende molto da come siete abituati. Io ad esempio non sono uno spettatore che pretende la chiusura del cerchio, preferisco invece quei film che ti lasciano con qualche domanda.
Il film è tecnicamente impressionante
Partendo da una magnifica fotografia di Hoyte van Hoytema (per Nolan aveva realizzato anche Interstellar e Dunkirk) fino al sonoro e al montaggio. Una visione da fare rigorosamente al cinema, ancora meglio se in Imax. Non importa se non siete appassionati di film d’azione, perchè Tenet esplora diversi generi ed è in grado di sorprendere anche spettatori più esigenti.
La colonna sonora non è mai stata così incisiva in un film di Nolan. A sostituire Hans Zimmer (impegnato su Dune) è stato scelto il compositore Ludwig Göransson, reduce da The Mandalorian. Musiche elettrizzanti che si addicono perfettamente all’atmosfera del film, sincronizzandosi anche con gli effetti sonori. Non sono un fan della musica così presente in un film, ma qui è stato fatto un lavoro davvero impeccabile.
L’inversione del flusso del tempo
Tenet sostanzialmente esplora il concetto del tempo, non tanto il viaggio nel tempo quanto la manipolazione, e soprattutto l’inversione. Inevitabile il paragone con Inception che invece si concentrava sul tema del sogno. Fra i due ho preferito Tenet perchè non cerca di dare troppe risposte o seguire delle regole da film hollywoodiano, infatti solo all’apparenza potrebbe sembrare confezionato per compiacere il grande pubblico. Nolan qui pensa prima di tutto ad essere coerente con le sue idee ed il suo stile, il rischio è quello di diventare troppo manierista, ma è anche vero che i grandi film si fanno rischiando qualcosa in più. Tenet non è soltanto un esercizio di stile o un lavoro di autocompiacimento, l’opera in sé riesce ad essere coerente e a suo modo anche compatta.
Il regista ricorre molto spesso al dialogo, ma lo fa senza risultare troppo didascalico. Infatti i personaggi non si fermano a sottolineare cose che lo spettatore già sa (o che potrebbe facilmente intuire), ma cercano invece di aggiungere qualcosa a quello che stiamo già vedendo. Un esempio di un dialogo che invece ho trovato un po’ didascalico è quello della serie Dark, in particolare la seconda e la terza stagione.
Decisamente più complicato di Inception
Con la dovuta attenzione il film ha tutti gli elementi necessari per essere interpretato, chiaramente non in maniera unidirezionale. Sforzarsi di capire tutto non è poi così necessario, non ha le pretese di essere un puzzle da ricomporre minuziosamente, si tratta invece di un’opera che si presta a più di una lettura, ed è questo il fascino di Tenet. A suggerirlo è anche una frase pronunciata nella parte iniziale:
“Non cercare di capirlo, sentilo…”
Splendido anche il lavoro di scenografia, il film è stato girato in 7 diversi Paesi: India, Estonia, Danimarca, Italia, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti. Le riprese italiane si sono svolte sulla Costiera Amalfitana, a Ravello e Amalfi.
La recitazione è un altro punto di forza
Il Protagonista è interpretato dal carismatico John David Washington (figlio di Denzel Washington), che affianca un misterioso partner di nome Neil, interpretato da Robert Pattinson, ormai diventato un grande attore capace di selezionarsi ruoli non banali. Kenneth Branagh è lo spietato oligarca russo di nome Andrei Sator, e sua moglie è la bravissima Elizabeth Debicki. Sarei curioso di rivederlo in lingua originale per apprezzare meglio il personaggio di Branagh che è stato doppiato ovviamente con un accento russo. Immancabile anche Michael Caine, l’immenso attore ormai fedelissimo a questo regista.
Mi è capitato di leggere qualche critica sui personaggi che non sarebbero molto caratterizzati, effettivamente c’è questa sensazione che siano delle pedine all’interno di un grande gioco, ma nonostante questo penso che Nolan sia stato davvero abile a non farne un difetto. Tutto sommato sono piacevoli da seguire e si avverte sempre la complicità fra Washington e Pattinson. Certo anche io avrei preferito dei personaggi più umani, ma in questo film non mi ha dato poi così fastidio.
Di contro invece ci sono alcune situazioni che potevano essere approfondite in maniera più verosimile, senza spoiler mi riferisco a delle spiegazioni verso la fine. Ma resto con il beneficio del dubbio in attesa di una seconda doverosa visione.
Tenet si sta rivelando un film in grado di dividere anche i suoi fan, e questo è un pregio perchè significa che non è sceso troppo a compromessi. Non penso sia all’altezza di The Prestige e Memento, ma per quanto mi riguarda si guadagna un posto nella Top 5 di questo regista.
Voto complessivo: 75%
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