E’ difficile dimenticarsi dei Piccoli Brividi.

Dimenticarsi delle loro copertine, tuttavia, è pressoché impossibile.

Forse è stato questo il ragionamento che ha fatto Sarah Rodriguez, curatrice di The Art of Goosebumps, volume di pregio che si propone di essere l’omaggio definitivo al lavoro svolto da Tim Jacobus. L’artista, che ha realizzato 85 delle 87 copertine della collana originale, era infatti entrato nelle case (e nei cuori) di centinaia di migliaia di persone quasi in punta di piedi, senza aver mai ottenuto un piedistallo adeguato alla qualità del proprio lavoro.

Il libro comprende non soltanto l’immagine in alta definizione di ognuno degli artwork realizzati da Jacobus per la collana, ma anche bozze e photo-references finora inedite.

In apertura troviamo inoltre una breve intervista all’artista stesso, da cui emergono alcune interessanti curiosità:

1– Normalmente Jacobus impiegava una settimana per portare a termine una copertina. Peculiare fu però il caso della copertina de “I prigionieri della torre”: a causa dei tempi stringenti, l’artwork venne realizzato in un tour de force di 36 ore (quasi) ininterrotte!

2– Jacobus si ritiene nel complesso soddisfatto del proprio lavoro per la collana, ma ritiene che non ci sia una singola copertina che non avrebbe potuto realizzare meglio.

3-La sua maggiore influenza a livello artistico è l’inglese Roger Dean. In particolare, Jacobus è un grande estimatore del lavoro di Dean per le copertine degli album della band Yes.

4– Se potesse, gli piacerebbe realizzare degli artwork in cui i personaggi iconici della collana si trovino inseriti in famose location. Nello specifico, afferma che adorerebbe realizzare una parodia-omaggio all’iconica immagine dei Beatles che attraversano Abbey Road, utilizzando personaggi come Slappy (il pupazzo parlante), una mummia o uno gnomo da giardino.

5-A causa delle tempistiche serrate seguite anche da Stine nella stesura dei romanzi, Jacobus si trovò spesso costretto a realizzare i propri artwork avvalendosi unicamente del soggetto a grandi linee della trama. Ci furono pertanto dei casi in cui l’artista rappresentò scene non incluse nel libro. Famoso è l’esempio, già citato, della copertina di “Foto dal futuro” ma, osservando i bozzetti, è possibile scorgere anche una copertina scartata de “La scuola maledetta” raffigurante una sorta di rettile, creatura non presente all’interno del romanzo.

Vediamo alcune delle più belle copertine scartate:

Una giornata particolare. Curiosamente, 14 anni dopo, l’artista Brandon Dorman avrebbe realizzato un artwork molto simile per il primo libro della collana “Piccoli Brividi: Horrorland”.

Spaventapasseri viventi. Forse venne scartata poiché non viene esplicitata con chiarezza la natura stregata dello spaventapasseri? Rimane un disegno lugubre, indubbiamente suggestivo, e forse anche superiore alla copertina definitiva.

La spiaggia degli spettri. Il concept di uno spirito che emerge dai flutti del mare in tempesta è molto efficace. Sarebbe bello disporre di una versione colorata e rifinita…

Il fantasma del palcoscenico. L’inquadratura in primo piano, già utilizzata per “Il pupazzo parlante” e “La maschera maledetta”, viene ripresa con risultati davvero inquietanti.

The haunted mask lives! Questo libro, purtroppo, non è stato mai pubblicato. In una delle bozze a matita vediamo una delle immagini più sinistre tra quelle realizzate da Jacobus: un ragazzo si strappa la pelle dal viso per rivelare il cranio scoperto!

A proposito di The haunted mask lives!, Jacobus rivela inoltre che la copertina definitiva, nell’immagine qui sotto, sarebbe stata anche il suo primo artwork per i Piccoli Brividi realizzato interamente con tecniche digitali.

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