L’11 novembre 2023 è uscito su Paramount+ il primo episodio della nuova serie targata A24: The Curse. Noi di HorrorItalia24 siamo riusciti a recuperare i primi tre episodi e ora, siamo pronti a dirvi la nostra.
Trama
Asher (Nathan Fielder) e Whitney (Emma Stone) conducono un programma di ristrutturazione sul canale HGTV, quando improvvisamente qualcosa inizia ad andare storto. Che una maledizione si sia veramente abbattuta sulla coppia o che i due stiano semplicemente prendendo coscienza di sé?
Recensione
Quando spunta il marchio A24 è indubbio che l’hype sia sempre elevato. Se in aggiunta ci mettiamo che i protagonisti sono interpretati da Emma Stone (La La Land, La Favorita), Nathan Fielder e Benny Safdie, è innegabile che la curiosità cresca esponenzialmente. E dobbiamo ammetterlo, dai primi tre episodi non siamo rimasti delusi, nonostante un leggerissimo (ed evidentemente voluto) senso di straniamento. Cosa stiamo vedendo? Che cos’è questa famigerata maledizione (curse in inglese significa proprio maledizione)? Ma soprattutto, siamo sicuri che sia qualcosa di orrorifico, nel senso più stretto del termine?
Parliamo di tecnicismi
Come al solito partiamo dagli aspetti più tecnici (e meno a rischio spoiler). Già da un primo sguardo a questi elementi si capisce di non essere davanti alla solita serie. Lo stile è quello del mokumentary ma, come per il concetto di maledizione, non nel senso più stretto del termine. La serie è, infatti, un ibrido in cui riprese in stile falso-documentario, si mescolano con quelle esterne al mondo diegetico, portando anche all’abbattimento della quarta parete. Lo spettatore ricopre più ruoli contemporaneamente diventando, in certi momenti membro della troupe, in altri spettatore della serie fittizia, in altri ancora spettatore della vita dei protagonisti. Questo ruolo fluido incrementa il senso di straniamento che, come vedremo, è parte fondante della serie.
La fotografia è una boccata d’aria fresca. Come la regia è studiata nei minimi dettagli per essere mutevole. A volte retrò, a volte contemporanea, trasmette un’aurea di ricercatezza e complessità che piacevolmente ci accompagna nella visione.
Il soggetto è ideato dagli stessi Nathan Fielder e Benny Safdie che, grazie alla scrittura e alle loro interpretazioni, infondono questa continua sensazione di cringe (chiaramente voluto). Se Emma Stone è la luce, loro sono quell’incredibile e continuo “what the fuck?” che ti risuona in testa. Ed è meraviglioso.
Ultimo, ma non per importanza, il plauso ai doppiatori italiani che sono riusciti a replicare il doppiaggio posticcio dei programmi americani di cui di solito fruiamo su Real Time o Discovery.
La storia
Senza entrare troppo nello specifico, pare che la storia su cui si basa The Curse sia quella di Chip e Joanna Gaines, protagonisti indiscussi del canale Home&Garden TV (HGTV). Coppia (ex) nella vita e coppia sul set i due hanno fatto una fortuna con il loro Casa su misura. Peccato che più di una volta siano finiti in mezzo agli scandali, soprattutto a causa delle modifiche apportate alla cittadina di Waco, dove il loro show ha sede. Pare, infatti, che diversi si siano lamentati di come la coppia abbia trasformato la località in un approdo per turisti, portando sì attività e commercio, ma facendo aumentare le tasse sugli immobili. Come se ciò non bastasse, sono stati accusati di white-washing, appiattendo la diversità culturale tipica della zona[1]. Insomma, un indizio non fa una prova, ma forse due o tre.
Un parere sulle prime tre puntate
Una volta terminate le prime tre puntate credetemi, rimarrete con più domande che risposte. Sono tanti i temi che vengono messi sul banco, dagli scandali della rete alla mascolinità tossica, dal capitalismo della pietà all’appropriazione culturale. Il tutto senza cadere nel paternalismo anzi, rendendo la situazione comicamente imbarazzante. Si respirano un po’ le vibes alla Twin Peaks, con questa sorta di realtà sospesa , benché decisamente meno onirica di quella lynchana, ed inevitabilmente anche quelle di The Kingdom di Lars Von Trier (a sua volta influenzata da Lynch). E, nonostante vorrei già iniziare una delle mie classiche vivisezioni, voglio risparmiarmi tutto per la recensione finale.
Conclusioni
Come già anticipato all’inizio di questa recensione, A24 è sempre una garanzia di qualità e, anche questa volta, pare che questo assioma non sia discutibile. Il senso di straniamento e di curiosità lasciato da The Curse è una sorta di prurito in quel punto della schiena a cui non si riesce ad arrivare. In attesa di concludere questa serie vi consiglio di recuperarla e sopportare con me questo fastidio.
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