Storie vere, leggende urbane o fatti di cronaca che porteranno un po’ di brivido al vostro sabato sera.
Oggi parliamo di un quadro, in particolare dell’opera di Bill Stoneham, dal titolo “The Hands Resist Him”.
Guardandolo di sfuggita potrebbe sembrare un normalissimo dipinto raffigurante due bambini sull’uscio di una porta, ma è dandogli un’occhiata più approfondita che l’inquietudine prende il sopravvento: quella che a prima vista sembrava una dolce bimba altro non è che una bambola, con la bocca piegata in una triste smorfia e il vuoto al posto degli occhi. Soffermandosi sul bambino, nonostante l’aspetto pressoché normale, non possiamo non notare uno sguardo penetrante e profondo, adulto, come se voglia avvertirci di qualcosa.
Il peggio però deve ancora arrivare. Dietro la porta, alle spalle delle due figure, sono presenti delle piccole mani, probabilmente di altri bambini, che cercano disperatamente di uscire. O di raggiungere il ragazzino. Oltre all’aspetto davvero inquietante, anche la storia del quadro non è da meno:
Acquistato per la prima volta da John Marley (famoso per il ruolo di Jack Woltz ne Il Padrino), in seguito alla sua morte nel 1984 è stato abbandonato nel deposito di una vecchia fabbrica, dove molto tempo dopo venne ritrovato e portato a casa da una coppia.
I nuovi proprietari si accorgono però che nel quadro c’è qualcosa di strano: i personaggi parevano muoversi durante la notte e, addirittura, sarebbero usciti dall’opera per girovagare per le stanze della casa una volta spente le luci. A riprova di questo, la coppia, che ha cercato poi di vendere il quadro su ebay, ha mostrato alcune fotografie in cui la bambola stringe quella che pare una pistola, puntandola verso il ragazzino. Nell’inserzione di vendita era presente una clausola con la quale i proprietari si liberavano da ogni responsabilità per eventuali danni che si sarebbero potuti verificare all’acquirente.
Ovviamente una storia del genere ci mette poco a fare il giro del mondo via internet: molti di quelli che visitarono la pagina ebay dissero che la sola vista dell’immagine provocò in loro mancamenti. Chi vinse l’asta fu una galleria di Grand Rapids, in Michigan, la Perception Gallery, che subito si mise in contatto con l’autore per metterlo al corrente delle strane voci che giravano sul suo quadro. Egli si disse sorpreso e puntualizzò che quella in mano alla bambola non era una pistola ma bensì la propria batteria.
Se da una parte egli mitigò un po’ gli animi con questa affermazione, con un’altra fece crescere ancora un po’ di inquietudine: sia il proprietario della prima galleria in cui fu esposto il quadro, sia il primo critico che lo recensì, morirono entro un anno dal contatto con l’opera.
Quando realtà e fantasia si incontrano nascono storie che possono turbare l’animo di qualsiasi persona: sta a voi decidere quali parti della storia considerare leggenda e quali realtà.