The Lobster (2015) è l’esordio in lingua inglese del regista greco Yorgos Lanthimos (La Favorita, Poor Things, Kind of Kindness). Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2015, dove ha vinto il Premio della giuria.

Trama

The Lobster (2015) è una surreale commedia nera a tinte sci-fi che ci porta in un prossimo futuro distopico, dove il solo fatto di essere single diventa motivo di fermo da parte delle autorità con tanto di trasferimento in un hotel, che funge da apposita struttura “riabilitativa”. Qui si hanno 45 giorni di tempo per trovare un partner romantico e se non ci si riesce, si viene trasformati in un animale a propria scelta e liberati nella natura.

David (Colin Farrell) è un uomo che arriva all’hotel con suo fratello Bob, che è stato trasformato da poco in un border collie. David è appena stato lasciato dalla moglie dopo 12 anni di matrimonio, per un altro uomo. Se non dovesse riuscire a trovare un partner, la sua scelta è quella di trasformarsi in un’aragosta (da cui il titolo del film) perché sono animali che vivono a lungo e perché David ama il mare.

Grazie all’aiuto della cameriera, David riesce a scappare nella foresta e a unirsi a un gruppo di ribelli, i “Solitari” . Diversamente dalla società dominante, dove l’amore è incoraggiato, i Solitari proibiscono ogni forma di legame romantico. Tuttavia, David si innamora di una donna (Rachel Weisz) che, come lui, ha problemi di vista. I due scapperanno insieme, trasgredendo ogni regola.

The Lobster

La regia di Lanthimos

La regia e la fotografia in The Lobster sono strumenti fondamentali con cui Lanthimos riesce a trasmettere un profondo senso di angoscia e disagio. L’uso frequente di inquadrature statiche e simmetriche, tipiche del suo stile, crea una sensazione di distacco emotivo e controllo, dove tutto appare immobile e innaturale. La macchina da presa resta spesso distante dai personaggi, enfatizzando il loro isolamento e la mancanza di vera connessione umana. La fotografia, dominata da toni freddi e neutri, contribuisce a rendere l’ambiente sterile e privo di vita, quasi asettico.

Questo minimalismo visivo, privo di vivacità, sottolinea la disumanizzazione che caratterizza la società distopica del film. Anche gli spazi ampi e vuoti, come quelli dell’hotel, amplificano il senso di alienazione e solitudine, facendo percepire allo spettatore un continuo senso di oppressione. L’approccio stilistico di Lanthimos crea così una dimensione angosciante, in cui anche i silenzi e i momenti di quiete diventano inquietanti, come se in ogni interazione ci fosse un pericolo imminente e una freddezza inesorabile.

La recitazione di Colin Farrell

Colin Farrell, da sempre un ottimo attore, sembra trovare la sua espressione migliore nei ruoli diretti da Yorgos Lanthimos. In The Lobster, offre una performance sfumata, distante dal ruolo di attore carismatico. Nei film di Lanthimos emerge una sua vulnerabilità quasi goffa e una recitazione contenuta che mette in luce la sua capacità di adattarsi a personaggi complessi e atipici.

The Lobster

In The Lobster, Farrell interpreta David con un’assenza di emotività che, paradossalmente, comunica un’incredibile profondità. La sua performance è quasi minimalista, riflessiva, giocata su piccole espressioni e movimenti che riflettono la repressione emotiva tipica del mondo distopico in cui si trova. Questo stile di recitazione sottolinea l’assurdità e il gelo emozionale dell’universo di Lanthimos, dove i sentimenti umani vengono meccanizzati o soppressi.

Classificazione: 4.5 su 5.

The Lobster è un ottimo film che esplora temi come la pressione sociale per avere una relazione, la solitudine, il conformismo e la disumanizzazione della società. L’originalità sta nel tono surreale e tragicomico, spesso presente nella filmografia di Lanthimos, che mescola umorismo cupo con una visione critica della società.