The Necronomicon Gamebook – Dagon è un librogame distribuito da Officina Meningi. Il Kickstarter (la campagna per la raccolta fondi) in 30 giorni ha superato il 300 per cento dell’obiettivo base di 5000 euro. È arrivato infatti alla cifra di 15736 euro, raccolti da 885 sostenitori on-line. Al Lucca Comics del 2018, in soli 5 giorni, il volume ha venduto ben 934 copie.
Si tratta di un successo assoluto che, finalmente, abbiamo potuto apprezzare anche noi di Horror Italia 24.
Il librogame è diviso in paragrafi e composto da 64 pagine. Presenta delle illustrazioni, perlopiù realizzate in digitale, prodotte da Alberto Dal Lago e Jacopo Schiavo. Chi si è occupato dei testi è invece Valentino Sergi. Per i fan di Lovecraft appare subito chiaro che, su quest’ultimo punto, sia stato fatto un lavoro non indifferente. Il libro, non a caso, omaggia gli scritti a cui si ispira regalandoci estratti delle opere originali, adattati per essere funzionali all’esperienza di gioco.
Nel gamebook su Dagon, oltre all’omonimo racconto di Lovecraft, affronteremo gli incubi di altre storie dello stesso autore: Il rituale e Il segugio .
Il rituale è un racconto pubblicato su Weird Tales negli anni 20 del novecento. Contiene riferimenti a Dagon e altri elementi che lo scrittore di Providence riprenderà e svilupperà meglio nella Maschera di Innsmouth.
Il narratore, che fa da protagonista, decide di tornare nel paese dei suoi avi per le festività natalizie. La città in questione è Kingsport: un borgo portuale in cui si celebrano strane ricorrenze e gli abitanti entrano in contatto con forze che, spesso, non si possono neanche descrivere. Il personaggio principale discende da un’antichissima stirpe del luogo. Quando giunge nel paese, prende parte a una cerimonia occulta con gli abitanti del posto; infine, scoprirà che essi scendono nel sottosuolo una volta ogni secolo, per celebrare il rituale di Yule.
Anche Il segugio è stato pubblicato su Weird Tales nello stesso periodo. Pare che Lovecraft odiasse questa storia, ma è considerata importante poiché, in questo racconto, lo scrittore cita per la prima volta il Necronomicon: il libro maledetto scritto dall’arabo pazzo Abdul Alhazred, uno degli elementi certamente più celebri dell’intera opera del solitario di Providence.
Inoltre, è da questo momento in poi che comincia a creare uno sfondo comune per le storie in cui vige il terrore cosmico. Nella storia, uno dei due protagonisti racconta gli avvenimenti che hanno portato il suo amico St. John alla morte al suo suicidio. I due amici sono appassionati di occulto, mai sazi di avventure a sfondo esoterico. Un giorno scoprono un medaglione con uno strano disegno: un cane alato, che riconoscono come il Guardiano dei Morti, già visto nel Necronomicon. La loro vita, a quel punto, cambia. Cominciano ad essere tormentati da una creatura che ha l’aspetto di… un grande segugio.
Nel librogame ci sono anche riferimenti ad un altro racconto: La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath (1943).
Il più emblematico antagonista del gamebook, però, è Dagon.
Dagon era un dio mesopotamico, adorato dai Filistei. È una delle poche divinità del pantheon lovecraftiano ripresa da entità venerate realmente. Lo scrittore di Providence, infatti, descriveva soprattutto creature di propria invenzione e ciò lo portò a creare una vera e propria mitologia: il Ciclo di Cthulhu.
Il racconto ha ispirato il film Dagon – La mutazione del male, diretto nel 2001 da Stuart Gordon. Appare anche nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu. E nel 2015, il regista italiano Paolo Gaudio, ha affermato di aver intenzione di realizzare un film omonimo basato sul racconto. Per supportare il progetto, anche Gaudio ha lanciato una campagna su Kickstarter.
Il racconto narra di un uomo che ha terminato i mezzi per vivere e, prima di suicidarsi, scrive un’avventura che gli è capitata durante la prima guerra mondiale.
Secondo la storia, il protagonista riesce ad andare via dalla nave tedesca che lo tiene prigioniero; una tempesta, tuttavia, lo scaraventa sulle coste di un’isola misteriosa. Comincia ad esplorarla e capisce di trovarsi in un luogo che, molto tempo prima, aveva ospitato forme di vita intelligenti. Mentre è concentrato nell’osservazione di un monolito, però, spunta Dagon: un mostro enorme dalle sembianze prevalentemente di pesce. L’uomo, a quella vista, quasi impazzisce e recupera immediatamente la bagnarola per scappare dal luogo. Dopodiché si sveglia in ospedale. La vicenda, a questo punto, torna al tempo presente, in cui il personaggio ricorda la vicenda. Il protagonista dice di sentire qualcosa che gratta alla sua porta (forse lo stesso Dagon) e, in preda al terrore, si lancia giù da una finestra.
All’improvviso, la vedi… Con soltanto una leggere increspatura a marcare il punto in cui è risalita in superficie, la cosa scivola sull’acqua oscura fino a giungere in piena vista: è un mostro enorme e abominevole, una creatura da incubo!
Nel gamebook, il protagonista del racconto diventa il lettore. Il primo paragrafo lo scaraventa sulla nave tedesca che lo tiene prigioniero.
Dopodiché deve cercare di fuggire e si ritroverà su un’isola sperduta e melmosa, in cui tra monoliti e grotte gigantesche si nasconde Dagon. Ma questo è solo l’inizio dell’avventura. In base alle nostre scelte e ai tiri di dado, infatti, avremo la possibilità di conoscere gli abitanti di Kingsport, imbatterci in un segugio enorme, partecipare al rituale di Yule e tanto altro. Non bisogna mai scordare, tuttavia, che ogni cosa può diventare mortale. Può accadere da un momento all’altro, persino mentre stiamo dormendo. Quando riposiamo, infatti, il Librogame ci trasporta nelle Terre del Sogno, dove vivono mostri sempre in agguato e altre creature dannose. Se nella realtà possiamo usare l’equipaggiamento (coltelli, pistole, talismani… ecc.), qui non sarà possibile: contro gli esseri onirici si combatte a mani nude. Ciò rende l’esperienza complessa. Ma tutta la storia, in realtà, è particolarmente difficile. Terminarla al primo tentativo di gioco è improbabile a meno che non si abbia una gran fortuna.