The night house è un film horror-thriller del 2020, diretto da David Bruckner.
Trama
La storia segue Beth (Rebecca Hall), una giovane vedova che vive sola nella casa sul lago che il defunto marito Owen (Evan Jonigkeit) aveva costruito per loro. Mentre cerca di fare i conti con la sua perdita, Beth inizia a percepire delle strane presenze in casa e si addentra sempre di più in un mistero che le fa mettere in dubbio tutto quello che credeva di sapere su suo marito, sulla sua vita e sulla loro relazione.
Un film curioso
La curiosità vi muoverà durante tutto il film: ad andare avanti, a voler sapere di più, esattamente come è mossa la protagonista a scoprire tutto quello che può sul defunto marito e su sé stessa. Guidata da una presenza invadente in casa, Beth si inoltrerà sempre di più nel profondo di una scomoda verità. The night house che tiene incollati allo schermo quindi, grazie ai numerosi colpi di scena che rendono ogni nuova scoperta un interessante plot twist.
Emotività ridotta, spettatore catturato
Una cosa che penso funzioni quasi sempre è la tecnica di fare esprimere poca emotività all’attore, così che il pubblico percepisca di dover sentire quello che non è stato espresso. E la nostra Beth, qui, soffre di depressione. La depressione è caratterizzata da umore e pensieri negativi e disturbi delle funzioni cognitive (ad es. la difficoltà nel decision making), cosa che qui si rivela un bellissimo escamotage per lasciare tutto il sentire in mano nostra. Una condizione che la Hall rappresenta meravigliosamente, lasciando l’apatia a far da padrona. Le reazioni di Beth sono infatti spesso esageratamente coraggiose, ma non è così strano se si pensa a quanto la sua condizione possa renderla menefreghista. Spesso accade infatti che durante un episodio depressivo ci sia uno stato di disinteresse generale, un calo di emotività. Questo, insieme all’impulsività di Beth, la rendono un personaggio più che stratificato, quindi interessante e imprevedibile.
Una pellicola che scoppietta grazie ai vari colpi di scena e ai personaggi ben studiati, il tutto condito con un’interpretazione unica: Rebecca Hall rende tutto estremamente elegante in questo dinamico film che potete comodamente trovare su Disney+
Potrebbe interessarti anche –> The Lure – Sirene come metafora di emarginazione !
