Proprio oggi è sbarcato su Amazon Prime Video il film “The Rental”, l’home invasion diretto da Dave Franco che era uscito a luglio del 2020 negli Stati Uniti. Ecco la recensione di quello che è, senza dubbio, un buon thriller, nonostante qualche difetto…
Trama
Due coppie decidono di affittare online una bellissima casa sull’oceano per passare un tranquillo weekend. La breve vacanza, però, si trasformerà presto in un vero e proprio incubo.
(La recensione contiene SPOILER)
Un classico home invasion?
Da una parte The Rental presenta le caratteristiche di un tipico home ivasion: una grande casa immersa nel niente e un serial killer che si introduce in essa pronto a uccidere chiunque senza nessuna pietà. D’altra parte, però, la struttura narrativa risulta leggermente più articolata rispetto a film come “The Strangers” o “Them – Loro sono là fuori”.
So cosa hai fatto
Un film a cui The Rental sembra chiaramente ispirarsi è proprio “So cosa hai fatto” (I Know What You Did Last Summer) di Jim Gillespie. L'”involontario” omicidio dell’affittuario della casa, accusato di aver piazzato una microcamera nella doccia per spiare i protagonisti, avviene all’incirca a metà del film e può essere considerato il vero punto di svolta di una trama che, fino a quel momento, era piuttosto piatta e prevedibile.
Quindi, quando Josh, la moglie Mina e il fratello Charlie, prendono la decisione di disfarsi del cadavere del malcapitato gettandolo da una scogliera (proprio come nel cult slasher di Gillespie), gli eventi iniziano a precipitare. Michelle, moglie di Charlie, scopre che la sera prima il marito lo ha tradito proprio con Mina (parleremo più tardi di questo aspetto) e decide di fuggire in macchina, abbandonando tutti e andando in contro a un destino tanto crudele quanto inevitabile.
In pratica, un so cosa hai fatto continuo, nel perpetuo emergere di segreti, nella confessione di passati turbolenti e nel fallimento di tentativi disperati di nascondere la verità.
Il puro home invasion
Il puro e classico home invasion si ha solo nel finale, quando un serial killer mascherato entra nella casa e inizia a dare la caccia ai protagonisti uccidendoli uno a uno. The Rental, quindi, è un home invasion per definizione, ma non ha certamente la struttura narrativa classica di questo (sotto)genere ed è pieno di elementi che, anche se già visti, arricchiscono una narrazione forse non imprevedibile ma piuttosto convincente.
Le caratteristiche del film
L’ambientazione
Se in passato le case prese di mira dai serial killer erano, sì, isolate, ma anche fatiscenti, lugubri ed ereditate da prozii o bisnonni, in The Rental, ambientato ai giorni nostri e, quindi, nel mondo di internet, la casa al centro della storia è affittata su Airbnb e non manca nella sua eleganza di vasca idromassaggio e altre comodità. Tuttavia, a essere davvero affascinante è l’oceano di fronte alla casa: attraverso panoramiche e campi lunghissimi Dave Franco isola i nostri protagonisti in un ambiente tanto suggestivo quanto isolato e minaccioso. La fotografia è ottima, anche grazie a un’ambientazione non solo bella da contemplare ma anche funzionale alla creazione di una certa atmosfera.
Personaggi prevedibili
Il luogo apparentemente paradisiaco e poi “trappola” di morte, rappresenta perfettamente le due coppie protagoniste del film (Charlie e Michelle, Josh e Mina) apparentemente stabili e felici ma, in realtà, piene di segreti e tensioni che esploderanno proprio durante la “tranquilla” vacanza. La caratterizzazione che viene data ai personaggi li rende piatti, prevedibili e assolutamente stereotipati. Fin dal primo secondo del film, infatti, qualsiasi spettatore nota il feeling tra Charlie e Mina e chiunque potrebbe prevedere il tradimento che avverrà poco dopo l’arrivo delle coppie nella casa.
Ed è proprio il tradimento, con il conseguente rimorso e il tentativo disperato di Charlie e Mina di negare (anche a loro stessi) ciò che è successo, a rendere la prima metà del film un po’ lenta e macchinosa. Il tradimento (con tutto il suo contorno) diviene così una sorta di incipit, forse anche l’evento scatenante, ma finisce per occupare troppi minuti, togliendo spazio agli eventi successivi che, a volte, sembrano “tirati via” e si risolvono in modo approssimativo.
In conclusione, il tradimento è necessario alla narrazione, ma viene annacquato, allungato eccessivamente, diluendo in questo modo anche la tensione che è concentrata quasi unicamente nei minuti finali del film.
La colonna sonora e il montaggio
A risultare vincente è la colonna sonora che riesce a creare nello spettatore un senso di disagio e ad accrescere in modo notevole la tensione. Interessante e di grande impatto è la sequenza in cui, attraverso un montaggio alternato, Dave Franco ci mostra Josh che si sta calando dalla scogliera per gettare il cadavere dell’affittuario nell’oceano e, nel frattempo, Michelle che, rimasta da sola in casa, viene posta di fronte alle prove del tradimento di Charlie.
Conclusioni
The Rental è un buon film. Seppur con qualche difetto riesce a intrattenere bene per tutti i suoi 90 minuti. Buone anche le interpretazioni degli attori. Nonostante i difetti nella narrazione e nella costruzione dei personaggi e nonostante non offra niente di nuovo e di non visto, The Rental ha grandi punti di forza tra cui l’ambientazione, la fotografia, la colonna sonora e un finale spietato e senza speranza che non lascia indifferenti.
Ricordo che il film è uscito proprio oggi su Prime Video e lascio qui il trailer.