Domenica 3 novembre, ore 17.00, al 24° Trieste Science+Fiction Festival
in anteprima assoluta
“The Truth on Sendai City”
debutto nel lungometraggio dell’artista e regista Marco Bolognesi
Un’affascinante opera di animazione che mescola tecniche artigianali con tecniche digitali,
ambientata in un futuro distopico e surreale, in cui tre storie d’amore, libertà e potere
si intersecano nella città cyberpunk di Sendai.
Con la fotografia di Daniele Ciprì e le voci di Michael Bruce Sterling e Jasmina Tesanovic.
3/11 ore 12: Incontro stampa presso Palace Suite (Via Dante, 6A)
3/11 ore 17: Proiezione alla presenza dell’autore al Teatro Miela
Debutta in anteprima assoluta al 24° Trieste Science+Fiction Festival (in concorso nella sezione Méliès Competi-tion – Neon), “The Truth on Sendai City” il primo lungometraggio dell’artista e regista Marco Bolognesi, un’affascinate opera di animazione, ambientata in un futuro distopico e surreale, che si sviluppa tra arte contem-poranea, cinema d’animazione e fumetto, mescolando tecniche artigianali con tecniche digitali. Realizzato con la fotografia di Daniele Ciprì e con le voci, tra gli altri, per la versione inglese, del celebre autore di fantascienza Mi-chael Bruce Sterling e della scrittrice e attivista femminista Jasmina Tesanovic, il film sarà presentato alla presen-za dell’autore domenica 3 novembre, ore 17.00, al Teatro Miela di Trieste.
“The Truth on Sendai City” è il quinto lavoro cinematografico di Sendai City: The Truth un progetto multidimen-sionale sviluppato attraverso una vasta gamma di formati espressivi che raccoglie e racconta l’antologico lavoro dell’artista Marco Bolognesi che con l’aiuto dei suoi quadri, delle fotografie e delle sculture, anima e muove una città mondo, creata minuziosamente negli ultimi vent’anni, Sendai City: una megalopoli post punk nata dalla sconfinata immaginazione di Bolognesi – il nome è preso dalla Trilogia dello Sprawl di William Gibson – che diven-ta un universo in cui ogni suo progetto fotografico, pittorico o di installazione, realizzato dal 2002 in poi, prende forma.
All’interno di questo progetto multimediale, il film The Truth on Sendai City rappresenta un punto focale, in cui l’autore integra e da vita alle diverse componenti artistiche. La narrazione è suddivisa in tre capitoli, Amore Pote-re e Libertà, che si svolgono nella medesima unità di tempo e di spazio e in cui il diverso sguardo dei tre protago-nisti sulla stessa situazione restituisce ogni volta una visione differente dell’accaduto: l’amore del sergente Oran-ge per la compagna di una vita (nel primo episodio), la bulimica ricerca di potere della comandante Eva Sanchez (nel secondo episodio) e infine il bisogno di libertà della ribelle Syan (nel terzo episodio). A fare da sfondo, Sen-dai City, la città mondo complessa e ipertecnologica, abitata da donne mutanti, cyborgs, umani, robot e navi spa-ziali, il cui creatore e padrone unico è il Grande Cervello, un essere in continua espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi che vivono nel sottosuolo.
Oltre a raccogliere l’eredità di tutta la narrativa cyberpunk, con omaggi a James Graham Ballard, William Gib-son e Bruce Sterling, il film è un esplicito tributo al cinema di fantascienza anni ’60 e ’70, come quello di Anto-nio Margheriti, Roger Corman e Mario Bava, che Bolognesi sceglie proprio come materiale di partenza per rea-lizzare la sua opera. Utilizzando una tecnica sperimentale unica, che unisce 2D e 3D e tecniche artigianali con tecniche digitali, Bolognesi seleziona centinaia di fotogrammi da film di fantascienza anni ’60 e ’70, per poi riela-borarli e riassemblarli, e creare così una storia inedita.
Grazie a questa particolarissima tecnica che il curatore e studioso Valerio Deho definisce “affascinante in quanto la tecnologia digitale convive con la colorazione a mano dei fotogrammi, secondo una tecnica raffinata, artigia-nale (ipotecnologica) che ricorda non solo gli esordi del cinema alla fine dell’Ottocento, ma che fu adoperata in chiave visionaria dallo stesso Georges Méliès, che produsse alcuni film colorati con questa tecnica” Bolognesi crea un cast stellare per il suo film, in cui i volti dei protagonisti da lui disegnati sono riconducibili ai grandi attori pro-tagonisti dei film che hanno caratterizzato il determinato periodo storico a cui fa riferimento: è così che il perso-naggio animato di Eva Sanchez ha il volto dell’attrice Lisa Gastoni mentre la ribelle Syan ha il volto di Barbare Steel.
Artista dallo sguardo visionario e innovativo, Marco Bolognesi esplora i confini del futuro, della tecnologia e dell’identità umana attraverso un linguaggio visivo in continua evoluzione. Le sue opere, dalla video arte ai film d’animazione fino a installazioni immersive, sono state ospitate in prestigiose istituzioni artistiche, quali il Museo di Arte Contemporanea di Roma (MACRO), La Nuova Pesa e il Palazzo delle Arti di Napoli, e hanno rappresentato l’Italia in contesti internazionali come la Bienal de Curitiba e la Biennale Italia-Cina. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in collezioni permanenti di alto profilo, come quelle del Ministero degli Affari Esteri italiano, del Musée de la Photographie a Bruxelles e del Museo Oscar Niemeyer in Brasile. In campo editoriale, ha pubblicato la graphic novel cyberpunk Protocollo (Einaudi, 2009), in collaborazione con Carlo Lucarelli, e la monografia Sen-dai City (NFC, 2014) con Valerio Dehò come curatore. Tra i riconoscimenti ottenuti con le sue opere cinematogra-fiche, spiccano i premi ai Canadian Cinematography Awards, agli American Filmatics Arts Awards e al Video Art and Experimental Film Festival di New York, al San Francisco Another Hole in the Head Film Festival e al L.A. Sci-fi & Horror Festival. Nel 2017 fonda a Bologna Bomar Studio società con cui produce e distribuisce i suoi lavori di videoarte e di cinema sperimentale.
“The Truth on Sendai City” vede collaborare per la prima volta Bolognesi con uno dei più apprezzati uomini di ci-nema del panorama non solo italiano, Daniele Ciprì, qui nelle vesti di direttore della fotografia. Tra gli altri pro-fessionisti che hanno lavorato al film, Michael Bruce Sterling, scrittore di fantascienza, saggista, cofondatore e ideologo del genere cyberpunk, che nella versione inglese, ha prestato la voce al personaggio di Orange; Jasmina Tesanovic, scrittrice, attrice teatrale, regista, attivista politica, che sempre per la versione inglese, ha dato la voce a Eva; Roman Testoni, art director, showrunner, animatore e modellista, da 30 anni nel campo dell’animazione tridimensionale e bidimensionale, analogica e digitale, che ha curato l’animazione; Riccardo Nanni, compositore e musicista, sua Mueve la Colita, inserita nella colonna sonora de La Grande Bellezza di Sorrentino, che ha segui-to il sound design e composto la colonna sonora originale; Paolo Marzoni pluripremiato montatore, candidato con L’uomo che verrà di Diritti ai Davide di Donatello come miglior montaggio; e Nicoletta Vallorani, professores-sa, ricercatrice, scrittrice e traduttrice, che ha seguito la revisione della sceneggiatura.
Prodotto da Bomar Studio con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna attraver-so Emilia Romagna Film Commission, e in collaborazione con Cineteca di Bologna e Bologna Musei, “The Truth on Sendai City” dopo il debutto al Trieste Science+Fiction Festival e la partecipazione ad altri festival cinemato-grafici, sarà disponibile su Amazon Apple Tv e Chili, tra la fine del 2024 e gli inizi del 2025.
Trailer:
Sinossi:
Sendai City è un agglomerato urbano il cui creatore e padrone unico è il Grande Cervello, un essere in continua espansione che si nutre delle emozioni degli schiavi che vivono sotto la superficie di Sendai. Le parole d’ordine che tengono in piedi la società sono tre: Ordine, Benessere e Sicurezza. Tutto ciò che accade a Sendai rispecchia
questo credo. Persino le elezioni in cui si scontrano due candidati, il Generale Von Spieldorf e George Hellas detto il Principe, sembrano una formalità per decidere chi sarà il braccio destro dell’eterno creatore. Ma qualcosa cova sotto la democrazia apparente in cui vivono i cittadini di Sendai, rilevando una dittatura che mobilita un gruppo di mutanti a resistere al potere della cibernizzazione, il processo che annulla l’individuo e lo fonde nella massa indistinta che compone la società. Il braccio armato dei ribelli è la mutante Syan, una donna potenzialmente di-struttiva dalla pelle di zaffiro che, priva di ricordi, viene incaricata dalla Resistenza di uccidere il Generale Von Spieldorf, suo amante passato e futuro vincitore delle elezioni. Ma Syan non è l’unica a volere la morte del Gene-rale Von Spieldorf.
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