Dopo 44 anni dalla sua uscita nei cinema italiani torna in sala in versione restaurata un vero cult della settima arte: The Warriors di Walter Hill, conosciuto nel bel Paese come I guerrieri della notte. Solo tre giorni (6, 7, 8 marzo 2023) per rivivere, grazie al progetto della Cineteca di Bologna, Il Cinema Ritrovato, il terrore della vita da gang tra le strade di New York City.
Trama
Bronx, 13 luglio 1979. Viene indetto un raduno di tutte le gang che controllano i quartieri di New York. Sono ammessi nove delegati per ogni banda che dovranno presentarsi rigorosamente disarmati. Tra questi vi sono anche i Warriors, una banda di Coney Island, luogo situato esattamente dall’altra parte della città. Tutto sembra procedere per il meglio. Tuttavia, nel mezzo del comizio, il carismatico Cyrus, leader dei Riffs viene ucciso. La tregua si interrompe immediatamente e, da quel momento, per i nostri guerrieri partirà una folle corsa contro il tempo (e contro le altre gang) per riuscire a tornare al loro quartier generale.
Recensione
Parlare di The Warriors è inevitabilmente complesso perché si tratta di un pezzo di storia del cinema. Il film è talmente iconico da essere non solo stato fonte di ispirazione di moltissime pellicole successive, ma, addirittura da avere un tributo all’interno della serie I Simpson (25×14 – The Winter of His Content).
Uscito dopo appena otto anni da quel capolavoro che è Arancia Meccanica, ne condivide le accuse (infondate) di istigazione alla violenza giovanile e ne richiama solo in parte alcuni dettagli (come l’uso di un abbigliamento caratteristico ed eccentrico per le band che ricorda fortemente quello utilizzato dai drughi), senza pretendere di essere un trattato filosofico sulla violenza come è, invece, il capolavoro di Kubrick. Piuttosto Hill ribalta questa visione, cercando di porsi in una prospettiva non giudicante delle gang ma guardandole come realtà in cui I guerrieri sono gli eroi di questa vicenda.
“Trovavo interessante l’idea di non guardare a una banda in termini di problema sociale, ma sotto un altro punto di vista, quello del loro eroismo inteso nell’accezione classica del termine. […] Mi piaceva anche l’idea di raccontare una vicenda tratta dalla storia greca. Si trattava dell’Anabasi ambientata in un mondo futuristico e fantascientifico […] Quando si dà vita a una fantascienza c’è spesso la propensione ad astrarla del tutto. Ho pensato che la sfida sarebbe stata renderla realistica e fantastica allo stesso tempo; volevo combinare quei due elementi per farne un fumetto dark”.
– Walter Hill
Non pretende nemmeno di essere un’analisi sociologica, come invece è il libro omonimo da cui è tratto che, addirittura, si ispira all’Anabasi di Senofonte.
The Warriors è, piuttosto, un viaggio tanto dei protagonisti quanto dello spettatore in una notte buia (e piena di terrori) ma anche un ritratto di quella che era la situazione a New York tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ‘80. Si, perché la Grande Mela non è sempre stata scintillante come la sogniamo noi oggi. A metà degli anni ’70 la città affrontava una grandissima crisi fiscale che ha portato a una situazione di crescente tensione e criminalità, tanto da far sì che ai visitatori venissero fornite guide di sopravvivenza direttamente dalla polizia in cui si consigliava di non girare per Manhattan dopo le 18.[1] Questo aspetto di forte paura si rispecchia anche in un divertente aneddoto. Pare, infatti, che durante le riprese venissero assoldate delle vere gang per controllare i camerini.
Il film è stato girato quasi interamente per le strade di New York, con riprese che iniziavano al calar del sole e duravano fino all’alba. Forse è proprio per questo motivo riesce a mantenere alta la tensione per tutti i 92 minuti della pellicola, pur smorzando la violenza delle lotte con coreografie dei pestaggi pressoché perfette, che rimandano al musical (Il Mereghetti, Dizionario dei film, Edizione 2021).
L’aspetto realistico deriva non solo dall’ambientazione ma anche dal fatto che alcune caratteristiche delle band all’interno del film sono ispirate a gang reali come, ad esempio, i Turnbull Ac’s ispirata a una banda di Skinhead realmente esistente in quegli anni.
Conclusioni
The Warriors è sicuramente uno degli imperdibili, per chiunque si definisca cinefilo. Se tra i lettori di questo articolo vi fosse qualcuno che non lo ha ancora visto, io consiglierei vivamente di approfittare dell’opportunità che la Cineteca di Bologna fornisce per vivere un’esperienza completamente immersiva. Vedere I guerrieri della notte al cinema in versione restaurata è come fare un salto indietro nel tempo e tornare a quegli splendidi e contemporaneamente oscuri anni ’70 che tanto affascinano i nostalgici come me.