Il 19 dicembre del 1981 usciva in Italia quello che è per molti il miglior film sul lupo mannaro, con l’impressionante trasformazione in licantropo. Scritto e diretto da John Landis, è un horror che riesce anche a mescolare bene la paura con l’umorismo nero.
Disponibile anche in streaming sul catalogo italiano di Amazon Prime Video, An American werewolf in London è uno di quei film che non può mancare nella collezione di un vero appassionato del genere.
John Landis realizza uno dei migliori horror (se non il migliore) con un lupo mannaro (o licantropo, uomo lupo), creatura leggendaria della mitologia e del folclore poi divenuta tipica della letteratura e del cinema dell’orrore. Già dalla prima sequenza si resta incollati allo schermo a guardare questi due giovani ragazzi che da turisti finiscono nella brughiera inglese, mentre uno spaventoso ululato sembra sempre più vicino.
15 curiosità sul film
1) Le riprese del film si sono svolte in Galles, a Londra e nei Twickenheim Film Studios. Gli interni della locanda (The Slaughtered Lamb) sono stati girati in un pub chiamato The Black Swan a Ockham (Surrey). L’esterno della locanda invece è un cottage che si trova a Crickadarn. Le riprese sono state effettuate tra febbraio e marzo perchè il regista voleva un clima freddo e instabile. La suggestiva scena in metropolitana invece è stata girata nelle stazioni di Tottenham Court Road e Charing Cross.
2) Il film è stato girato per lo più in ordine come lo vediamo, durante dieci settimane, lasciando verso la fine le sequenze più difficili che richiedevano molto lavoro da parte di Rick Baker per il trucco e gli effetti.
3) Il 1981 ha portato sul grande schermo anche un altro cult del genere, ovvero L’Ululato di Joe Dante. Rick Baker, che ha lavorato per il film di John Landis, aveva inizialmente preso accordi per L’Ululato, preferendo poi dare la precedenza all’altro progetto. Al suo posto ha fatto comunque un ottimo lavoro Rob Bottin.
4) L’idea del film venne a Landis nel 1969, all’età di 18 anni, quando lavorava come attrezzista sul set de I Guerrieri, con Clint Eastwood e Donald Sutherland. Durante un tragitto vicino a Belgrado, il traffico fu bloccato perchè si stava celebrando un funerale zingaro. Diverse persone ed un prete stavano seppellendo un uomo, noto stupratore della zona. Lo avevano ucciso mentre tentava di fuggire e poi avvolto in una tela da imballaggio. Era cosparso di rosari e trecce d’aglio che servivano allo scopo di impedire al cadavere di rialzarsi e commettere altri crimini.
5) I produttori hanno chiesto a Landis di usare nuovamente John Belushi e Dan Aykroyd dopo il successo di The Blues Brothers. Il regista si oppose e scelse invece David Naughton (dopo averlo visto in uno spot della Dr. Pepper) e Griffin Dunne.
6) La lavorazione per il trucco della trasformazione in licantropo richiedeva 10 ore di preparazione, e David Naughton dovette sottoporsi a questo trucco per sei giorni. In seguito c’erano almeno 5 ore sul set per le riprese e poi altre 3 ore per rimuovere tutto. In pratica una settimana dedicata solo alle riprese con Naughton trasformato in lupo mannaro. L’attore ha inoltre affermato che la scena sul letto nella foresta (scena dell’incubo) è stata la più sofferente perché indossava delle speciali lenti a contatto di vetro.
7) John Landis e Rick Baker erano spesso in disaccordo sulle scelte e su come doveva essere il lupo mannaro. Baker preferiva un licantropo bipede mentre il regista lo immaginava che camminava a quattro zampe. A Landis piaceva l’idea di ricordare vagamente Il Mastino dei Baskerville, romanzo di Arthur Conan Doyle con una creatura infernale a quattro zampe. Rick Baker rimase contrariato sul set anche per le poche riprese realizzate sulla faccia che si trasforma, dopo tutto il lavoro svolto. Ma poi durante l’anteprima rimase soddisfatto quando tutto il pubblico in sala applaudì durante quell’inquadratura di 7 secondi.
8) Michael Jackson era un grandissimo fan del lavoro di Rick Baker e John Landis, e decise di chiamarli per realizzare il video della sua hit Thriller, nel 1983. Un video musicale che è una leggenda, con un’altra splendida trasformazione e tante trovate geniali.
9) Il protagonista David Naughton ha accettato di girare davvero la scena dove si risveglia nudo in una gabbia di lupi, ammettendo poi di essere intimorito durante le riprese. Di certo non è semplice con quegli occhi gialli che ti fissano.
10) John Landis ha voluto nel film diverse canzoni con la parola moon nel titolo, la scelta più azzeccata è stata sicuramente Bad moon rising dei Creedence Clearwater Revival, ma anche Moondance e la cover di Blue Moon.
11) Nel film vediamo un cameo di John Landis verso la fine (l’uomo con la barba che viene scaraventato su una vetrata da una macchina), mentre Rick Baker è uno dei nazi-werewolves nell’incubo del protagonista.
12) Per girare la scena finale a Piccadilly Circus, John Landis aveva organizzato una proiezione speciale di The Blues Brothers invitando 300 membri della polizia londinese. Grazie a questa trovata riuscì ad ottenere il permesso per effettuare le riprese, due notti in cui la polizia doveva fermare il traffico a intervalli senza bloccare la città.
13) All’uscita in sala il film è stato pubblicizzato aggiungendo il sottotitolo: Dal regista di Animal House e The Blues Brothers. Questo ha attirato anche molti spettatori che pensavano si trattasse di una commedia.
14) Rick Baker fu il primo a vincere l’Oscar per miglior makeup. Il premio per questa categoria fu introdotto proprio nel 1981.
15) Nel 1997 esce Un lupo mannaro americano a Parigi, diretto da Anthony Waller. Non si tratta di un vero sequel ma più di una sorta di spin-off, e non vede la partecipazione di John Landis. Negli ultimi anni si stava discutendo anche di un remake dell’originale, da una sceneggiatura scritta da Max Landis, figlio di John. Ma in seguito ci sono stati dei problemi per delle accuse di molestie (contro Max) e il progetto sembra essere saltato.
Per un film come questo penso che non sia necessario un remake, ancora oggi resta il film più memorabile (almeno per noi) sui lupi mannari, e non dimostra i suoi ormai quasi 40 anni.
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