Oggi, 17 luglio, in Italia esce in home video il sequel di Winnie The Pooh: Sangue e Miele, grazie a Midnight Factory (Plaion Pictures). Come lo scorso anno, i fan hanno la possibilità di acquistare un’edizione Steelbook 4K UltraHD + Blu-Ray (circa 30 euro) oppure il semplice DVD (circa 15 euro). Prossimamente, inoltre, il film uscirà sul canale Midnight Factory (Amazon Prime Video) e in VOD. Ma com’è Winnie The Pooh Sangue e Miele 2? Vale la pena dargli una possibilità?
I (grandi) problemi del primo film
Quando Winnie The Pooh: Blood and Honey fu annunciato l’attesa e la curiosità si scontrarono con uno scetticismo generale. Una volta uscita, la pellicola fu sommersa dalle critiche, anche se qualcuno (ne parlai qui) ne apprezzò l’“artigianalità” e l’idea alla base. Sicuramente, tra i problemi più evidenti del primo film c’erano il basso budget (che oscillava tra i 50.000 e i 90.000 euro), la recitazione, la sceneggiatura e le “maschere” dei villain.
Consapevole di ciò, il regista, Rhys Frake-Waterfield, approfittando del grande risultato del film al botteghino (oggettivamente sproporzionato rispetto alle qualità della pellicola), ha deciso di realizzare un secondo capitolo, ottenendo stavolta un budget circa dieci volte superiore rispetto a quello del primo film. E, inevitabilmente, il maggior investimento economico ha impattato molto sulla qualità del prodotto: Winnie The Pooh Sangue e Miele 2 ha un’estetica da B-movie (è un B-movie ed è consapevole di esserlo) ma a livello qualitativo è assai superiore al primo, da tutti i punti di vista.
Cast e sceneggiatura
Per quanto riguarda gli attori, in Winnie The Pooh: Blood and Honey 2 vi è un recasting dell’unico personaggio sopravvissuto nel primo film: Christopher Robin. Il protagonista, infatti, non è più interpretato da Nikolai Leon ma da Scott Chambers. Nel cast, inoltre, troviamo anche un nome illustre, quello di Simon Callow (due volte candidato ai BAFTA e figura di spicco nel teatro inglese). Callow interpreta Cavendish, un personaggio ombroso e losco che si rivelerà determinante all’interno della narrazione. Il resto del cast, comparse comprese, non sfigura e tutte le interpretazioni superano di gran lunga quelle imbarazzati viste nel primo capitolo.
Anche a livello di scrittura, in Winnie The Pooh: Blood and Honey 2 si assiste a un evidente miglioramento. Innanzitutto, infatti, vi è una storia. Se nel primo capitolo dopo un buon incipit ci si imbatteva in un susseguirsi quasi illogico e stereotipato di scene gore talvolta prive di senso, in questo film ci si trova invece davanti a una storia che, senza rinunciare agli archetipi del genere slasher, è certamente più complessa ed elaborata. Questo grazie anche al coinvolgimento di Matt Leslie, sceneggiatore insieme a Frake-Waterfield e già famoso come autore di una pellicola horror recente molto apprezzata: Summer of 84 (2018).
Nuovi look per i villain
Le maschere/volti di Winnie The Pooh e Pimpi sono state profondamente ridisegnate rispetto a quelle del primo film, grazie a un budget maggiore e alla possibilità di ricorrere a mezzi più professionali rispetto a semplici maschere di silicone (utilizzate precedentemente e costate poche centinaia di euro). In più, come molti già sapranno, in Winnie The Pooh: Sangue e miele 2 tra i villain troviamo anche Uffa (Owl) e Tigro (Tigger). L’aspetto inquietante e mostruoso delle quattro creature contribuisce ad aumentare la credibilità di tutto il film che, pur restando un B-movie, si discosta adesso più nettamente da una produzione “amatoriale”. Tuttavia, come è stato possibile rendere compatibili tutti i cambiamenti di questo sequel con il primo film?
Le varie differenze (maschere, attore che interpreta Christopher Robin, il fatto che i villain parlino frequentemente, ecc…) vengono giustificate con un semplice espediente metacinematografico: in Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2, infatti, il primo film non è altro che… un film. Sostanzialmente, il secondo capitolo ci mostra fin da subito come la storia di Christopher Robin – a cui pochissimi hanno creduto – sia stata raccontata attraverso una produzione cinematografica dal titolo Winnie The Pooh Sangue e Miele. Un escamotage sicuramente molto furbo, ma anche adatto a rendere credibili allo spettatore tutte le novità davanti alle quali si trova.
L’amore per l’horror
Cosa accomuna Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2 e Winnie The Pooh: Sangue e Miele? L’evidente passione che Rhys Frake-Waterfield ha messo nella realizzazione di essi: nonostante le stroncature e le difficoltà economiche entrambi i film hanno ottenuto ottimi incassi perché innanzitutto Frake-Waterfield crede in ciò che fa e ama ciò che fa. Nonostante molti considerino i suoi dei film trash e stupidi, privi di qualsivoglia valore, da entrambe le pellicole emerge un forte passione per il genere horror che sfocia più e più volte nel citazionismo.
Gore, gore e ancora gore
In Sangue e Miele 2, inoltre, vi è anche – come dichiarato espressamente dal regista – la volontà evidente di portare il film a un livello maggiore di gore, nel tentativo di imitare alcuni istant cult degli ultimi anni come Terrifier. Sicuramente, in questo secondo capitolo, Pooh e i suoi amici spargono diversi litri di sangue e lo fanno in modi creativi e violenti: per questo motivo si può affermare che il secondo film è assai più gore del primo e, inevitabilmente, i fan di determinate saghe slasher non potranno che rimanere affascinati.
Un film mediocre ma divertente
In sintesi, quindi, è innegabile che Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2 costituisca un netto miglioramento rispetto al suo predecessore, soprattutto perché capace di rappresentare e valorizzare ciò che i fan dello slasher volevano e si aspettavano da un film di questo tipo. Il sangue scorre a litri, la storia – oltre ad avere una forma – è piena di colpi di scena e scioccanti rivelazioni, i villain sono credibili, spaventosi, inquietanti e spudoratamente violenti. Ma attenzione: nessuno vuole affermare che Winnie The Pooh: Blood and Honey 2 sia un capolavoro, anzi.
Il film, infatti, presenta numerosi difetti: non manca ovviamente qualche buco di trama, come non mancano scene clou girate male, senza enfasi e pathos. Lo stesso finale sembra “scarabocchiato”: buttato lì giusto per dare una conclusione provvisorio a una storia che, come è già stato comunicato, continuerà espandendosi addirittura in diverse direzioni. Tuttavia, come il primo film, Winnie The Pooh: Sangue e Miele 2 è un film divertente, ottimo per una serata all’insegna dello slasher, perfetto per offrire quasi cento minuti di puro intrattenimento.
Insomma, non aspettatevi un capolavoro, non aspettatevi una grande regia, non aspettatevi niente che superi la mediocrità. Semplicemente sedetevi, premete play e divertitevi.
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