Presentato in anteprima al Trieste Science+Fiction Festival, è arrivato anche in Italia: Yummy, folle e geniale zombie movie in salsa belga
Lars Damoiseaux, regista e sceneggiatore di Yummy, ha descritto la sua opera come: il più grande film di zombi mai prodotto in Belgio…perché è anche l’unico! Di sicuro ci troviamo di fronte ad un ottimo film che abilmente riesce a mescolare horror e commedia. Tutto unito da una fortissima componente di cinismo, capace di lasciare un retrogusto amaro nello spettatore. Il film è una frenetica corsa sulla montagne russe dello spasso sanguinolento per 88 minuti.
Una clinica molto particolare
Yummy inizia con Alison e Michael, una giovane coppia, in procinto di andare in una rinomata clinica russa per un intervento di riduzione del seno per Alison. Ad accompagnarli Sylvia, madre della ragazza, da sempre ossessionata con la chirurgia per mantenere il suo corpo giovane. Michael è un ragazzo buono, gentile ed educato, forse anche un po’ fifone ed emofobico. Lui ama Alison, che decide di fare l’intervento per i continui comportamenti degli uomini che la giudicano solamente per la taglia del suo seno. Arrivati alla clinica del dottor K., chiaro omaggio al film del 1958 di Kurt Neumann, inizieranno i problemi, ancora prima dell’inizio dell’intervento.
Infetti e chirurgia: una critica alla società dell’apparenza
Il caos si scatenerà di lì a breve, con l’inizio di una classica apocalisse zombi, con gli infetti che aumenteranno in tutta la struttura ora dopo ora. Alison e Michael saranno dapprima separati, poi insieme ad un gruppo di sopravvissuti, compresi due membri del personale della clinica, cercheranno una via di fuga.
Yummy ha il grande pregio di raccontare una storia già vista molte volte, specialmente negli ultimi anni, con grande freschezza. Vero, il tema lo conosciamo molto bene, però il film riesce sempre a sorprendere e strappare risate allo spettatore. Molte situazioni sono al limite del surreale e del grottesco, ma sono rese alla perfezione. Anzi, in molti casi l’ho trovato un prodotto al livello di Shaun of the Dead di Edgar Wright, seppur il film belga abbia i suoi limiti. Come insegnava anche il padre dello zombi moderno, George A. Romero, con i suoi sottintesi politici nei film, anche il film di Damoiseaux risulta critico. In particolare, verso una società votata all’apparenza e al rimanere giovani, quando, prima o poi, diventeremo tutti carne putrescente in decomposizione.
Il perfetto film horror da vedere in compagnia
Yummy è proprio perfetto per una serata tra amici, la visione risulterebbe ancora più memorabile. Essendo un horror molto fracassone, è stato costruito per delle belle risate in compagnia. Speriamo che un giorno possa essere programmato al cinema o quantomeno arrivare su qualche piattaforma streaming, per permettere a tutti di farsi sorprendere dall’opera di Damoiseaux. La regia è dinamica e fresca nel mantenere sempre l’attenzione viva. Tutte le scene, anche quelle di inseguimento, risultano ben dirette. Gli attori sono tutti credibili, anzi più il film proseguirà più anche le spalle comiche avranno una loro importanza. Infine, la colonna sonora riesce ad accompagnare la visione in maniera perfetta, senza bisogno di ricorrere a brani famosi come nel caso del già citato film di Wright.